ROMA – Spesso alla Ducati si è affibbiata questa etichetta: moto competitiva sulla carta, ma difficile poi da guidare in pista. Uno stigma che troverebbe un’ulteriore conferma nelle parole di Johann Zarco, pilota Pramac in sella alla GP22, che ieri ha parlato da Parigi per la presentazione del Gran Premio di Francia, in programma il prossimo 15 maggio: “Questa Ducati è fantastica e ha grande potenziale, ma purtroppo è molto difficile da sfruttare. Ancora non ho trovato la chiave per farlo. Ho la capacità di andare molto veloce, ma se non sono a mio agio, allora mi costa molto guidare“.
Giunti alle porte della quinta tappa, le motorizzate Ducati possono dirsi soddisfatte a metà: tre podi, due firmati proprio dai piloti Pramac (Zarco in Indonesia e Martin in Argentina). La classifica racconta però di Enea Bastianini, leader del mondiale con la GP21, la versione precedente della Desmosedici attuale. Le moto appaiono simili, ma ci sono alcune diffierenze, che Zarco spiega così: “Mi adatto sempre meglio alla Ducati. Quest’anno ci siamo migliorati nelle aree in cui perdevo tempo, specie in frenata. Voglio poter portare la moto dove voglio, cambiare traiettorie se necessario, gestire le gomme: sono tutte chiavi che ti aiutano a capire meglio la moto“. Tutte frecce che Zarco evidentemente non ha ancora a disposizione per essere protagonista in MotoGp, ormai alla vigilia del fatidico blocco europeo.
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