Un Gran Premio può avere un solo vincitore, in una sessione di test invece il numero di trionfatori può aumentare. Come nella due giorni di Misano, dove Pecco Bagnaia ha confermato lo straordinario stato di forma e dove Fabio Quartararo ha accolto il nuovo motore Yamaha, decisamente più potente. Ma lo stesso Maverick Viñales ha trovato risorse che potrebbero avvicinare il giorno del primo successo con l’Aprilia, e lo stesso Marc Marquez, con 100 giri effettuati dopo 100 giorni di stop, ha avuto di che sorridere. A uscire con le ossa rotte, e non soltanto in senso figurato, è stato Aleix Espargaro, che ieri si è fratturato il mignolo della mano sinistra. La sua presenza fra dieci giorni ad Aragon non è in dubbio, ma le certezze del catalano, terzo nel Mondiale, stanno scemando.
Come tutti i ducatisti, Bagnaia ha completato il programma in mezza giornata, recandosi poi a Monza per la Partita del Cuore. Il secondo crono a pochi centesimi da Quartararo ha ribadito la forma del binomio Pecco–Ducati, che lavora in senso opposto rispetto alla Yamaha: «Loro cercano potenza e operano sul motore, noi siamo concentrati sul telaio per migliorare a centro curva, e siamo disposti a sacrificare qualche km/h. Da fuori, la Ducati sembra la moto perfetta, ma la Yamaha è meglio per stabilità e agilità». La Ducati vive l’idillio anche nel box, dopo che il caso della tirata d’orecchie dell’a.d. Claudio Domenicali a Enea Bastianini è rientrato: «In Ducati hanno analizzato la gara e hanno visto che avevo margine, la distanza tra me e Pecco era maggiore rispetto a ciò che sembrava, si sono scusati per ciò che è stato detto», ha spiegato Enea.
Bagnaia ha dovuto cedere il record assoluto di Misano a Quartararo, capace di sfruttare subito il motore più potente, sul quale ha operato anche l’ex ferrarista Luca Marmorini, presente a Misano. Ma il propulsore sarà utilizzabile solo nel 2023. «La vera sfida sarà correre ad Aragon con la moto 2022» ha sorriso Fabio, che potrebbe usare subito il nuovo telaio. «La Yamaha non si accontenta, ho visto volti concentrati e determinati, per questo ho rinnovato con loro». Il duello Quartararo–Bagnaia può avere arbitri vestiti di nero, come da tradizione calcistica: sono i piloti Aprilia, sempre nelle prime posizioni. Viñales ha confermato nei test il “P3” ottenuto in gara, e anche lui ad Aragon potrebbe sfoggiare un nuovo telaio. «Stiamo andando in una direzione che mi piace» ha detto il catalano, mostrando anche spirito di squadra. «Se Espargaro dovesse avere bisogno di aiuto in qualifica ad Aragon, dove la posizione in griglia conta parecchio, sono pronto. Ma posso vincere anch’io».
Il fattore X può essere Marquez, per il quale i test di Misano sono andati «meglio del previsto». Tra i rivali, c’è chi come Bagnaia se lo aspetta in gara già ad Aragon. Marc non ha confermato, ma neppure smentito: «Non mi aspettavo di compiere tanti giri, ma sempre con uscite brevi, oggi non potrei completare una corsa e il mio passo è distante dai primi. Però il tempo sul giro secco mi è venuto» ha detto, commentando l’1’31”6 più veloce di due decimi rispetto al giro veloce di Bastianini in gara. «Per Aragon, aspettiamo la reazione del braccio, decideremo fra due-tre giorni». In un caso normale, la prudenza sconsiglierebbe il ritorno immediato, ma di convenzionale, Marquez, non ha nulla…
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