ROMA – Mentre la FIA sta in queste ore decidendo la sorte dei piloti russi all’interno delle competizioni automobilistiche, Daniil Kvyat, ex pilota russo di Formula 1 per la Toro Rosso, critica la scelta del Comitato olimpico internazionale di escludere di fatto tutti gli atleti russi. “Lo sport – ha detto sui social Kvyat – dovrebbe restare lontano dalla politica. Vietare alle squadre e agli atleti russi di partecipare alle competizioni sportive non è la soluzione giusta. Va contro i principi dello sport: unità e pace. Chi altri se non noi atleti può aiutare a unire le nazioni?“.
Le conseguenze di un’escusione da parte della FIA di piloti, tecnici e investitori russi da tutti i tornei a quattro ruote sarebbero ingenti. Il primo a rischiare il posto è Nikita Mazepin della scuderia Haas di Formula 1, finanziata da suo padre, l’imprenditore russo e capo di Uralkali, Dmitry Mazepin. Per non contare poi l’effetto a cascata su tutte le altre competizioni cosiddette minori. Il mondo dei motori si trova così a prendere una decisione epocale, che però si allineerebbe a soluzioni altrettanto dure prese da altri sport.
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