TORINO – La Ferrari rinnova con Carlos Sainz sino al 2024. Non una sorpresa, le parti ci lavoravano da mesi. E’ una scelta logica nella strategia della Ferrari attuale, quella che prevede crescita e consolidamento. Sainz è un pilota solido, veloce, caparbio. E’ anche un grande lavoratore (che in Formula 1 significa voglia di interpretazione dei dati, nonché capacità di tradurre in pratica quanto si decide a tavolino). Forte in gara, sul passo, ma non per questo lento sul giro secco (cioè in qualifica). Un ottimo acquisto, per così dire.
ROSE Sono dunque tutte rose e fiori? Non proprio. L’anno scorso, Sainz ha disputato una stagione eccellente, per rendimento e costanza. Quest’anno fatica con auto che le regole 2022 hanno disegnato molto diverse da quelle del recente passato. Lui stesso lo ammette: di aver compiuto dei progressi notevoli sinora, ma sa anche che deve compierne altri per tornare a essere quello dello scorso anno.
NODO In più c’è il nodo del rapporto con Leclerc. I due vanno d’accordo (come posso farlo due piloti di Formula 1), lavorano insieme (questo è importante) e si rispettano in pista. Ma Leclerc costituisce indubbiamente la pietra di paragone e non sarebbe facile per nessuno arrivare allo stesso livello. In più, a parte meriti e demeriti, qualità dell’uno e dell’altro, il monegasco possiede l’istinto vincente. Quello dei grandi, da Hamilton a Verstappen per citare solo i contemporanei. Non è facile paragonarsi a lui, i rischi sono tanti. E se lui dovesse mai vincere la sfida (magari accadrà, in fondo nel 2021 ha ottenuto più punti lui) per la Ferrari non sarebbe agevole tenere a bada una squadra a due punte. Ma al momento non sono questi i problemi dell’immediato. Ora Sainz, più sereno dopo la firma, deve tornare a essere il pilota dello scorso anno, conquistare punti e ottenere risultati che giovino alla squadra, alla sua autostima e (perché no?) anche a Leclerc.
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