La settimana motoristica più bella d’Italia è arrivata. Quella che porta all’appuntamento di Monza, vissuto dai tifosi vestiti di rosso sempre con una passione sconfinata. Va ricordato, però, che l’entusiasmo per la Ferrari ha sempre teso, legittimamente, a mettere sotto il tappeto i problemi che affliggono la squadra e la macchina. In maniera momentanea. Ciò potrebbe accadere anche stavolta, quando a partire da venerdì le vetture cominceranno a calcare il leggendario asfalto brianzolo. Certo è che le traversie e le figuracce della Ferrari, quest’anno, sono difficili da dimenticare anche per il tifoso più cieco. Anche di fronte ad una sana e contagiosa isteria.
Da un’analisi comparativa, ecco che la stagione 2022 del team di Maranello e, di riflesso, di Charles Leclerc, assume dei tratti forse ancor più deludenti per i tifosi e, si spera, anche per i capi della squadra. Mettendo sullo stesso piano la stagione corrente con la 2019, dopo 15 gare, il risultato è sorprendente: il pilota monegasco ha 201 punti ora e ne aveva 200 tre anni fa. Senza considerare che, quest’anno, ha conquistato 14 punti grazie alle due sprint race, ancora inesistenti nel 2019.
In questo 2022, Charles ha conquistato 3 vittorie e portato a casa 6 podi, mentre nel 2019 erano due i successi e 8 i podi. Due, però, come i malus ulteriori da aggiungere all’annata 2022: in primis, quello di Charles era il suo primo anno alla Ferrari ed era ancora molto inesperto. Di certo non aveva raggiunto quel livello di maturità dimostrato oggi; in secondo luogo, una SF90 del 2019 che era sì veloce in rettilineo per via di una super power unit, ma presentava anche dei difetti evidenti e ben più gravi dell’attuale F1-75.
Ecco, quindi, che l’attenzione non va spostata sulle prestazioni di Leclerc, sempre ottime, ma su quelle della squadra nel suo complesso. Sotto la leadership fin troppo silenziosa di Mattia Binotto, il team ha mostrato tutta la sua inadeguatezza nel combattere ad alti livelli contro corazzate del calibro di Red Bull e Mercedes. Nonostante una macchina che per lunghissimi tratti del campionato è stata la migliore del lotto, la Ferrari non è riuscita a concretizzare.
A fare quello step in più di mentalità, per reggere la costante pressione che proviene sia dalla pista che dai tifosi. Ma anche questo vuol dire #essereFerrari, giusto? Un hashtag utilizzato troppo e male. Un messaggio incoerente con quello che si è dimostrato in pista, ma soprattutto, a livello comunicativo. Se già la stagione 2019 poteva sembrare un fallimento, la 2022, considerando le premesse e lo svolgimento, verrà considerata un disastro su tutta la linea. E’ ora che qualcuno si prenda la responsabilità di parlare chiaro per la coerenza dell’essere Ferrari. Stavolta davvero.
Fonte: https://www.circusf1.com/2022/09/il-paradosso-della-ferrari-dopo-15-gare-leclerc-ha-gli-stessi-punti-del-2019.php
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