Il Gran Premio d’Olanda ha visto ancora una volta la manifesta superiorità di Max Verstappen, che ha vinto la gara di casa senza troppi problemi. L’olandese ha avuto un assist anche dalla strategia non impeccabile di Mercedes e ha preceduto al traguardo George Russell e Charles Leclerc. Le ultime gare erano state estremamente corrette eccezion fatta per il contatto Alonso-Hamilton a Spa. Oggi invece il compito della direzione gara è stato assai arduo e le scelte sono state a volte discutibili.
Lo spunto di Lewis Hamilton al via, che partiva con gomme medie, come prevedibile è stato meno brillante dei tre là davanti che scattavano con gomma morbida. Tuttavia, dopo pochissimi metri, il sette volte campione del mondo ha mandato la gomma in temperatura e addirittura ha provato ad attaccare la terza posizione, occupata da Carlos Sainz. Hamilton ha preso la prima curva molto interna, in una zona dove il grip è molto ridotto, ha svirgolato e ha colpito il telaio della Ferrari dello spagnolo. L’inglese ha mostrato aggressività, ma si è trattato di un semplice incidente di gara: giusto non sanzionare Hamilton.
Al giro 15 è arrivata una svolta importante della gara. Il muretto box Ferrari ha richiamato Carlos Sainz per il pit-stop, tuttavia mancava la posteriore sinistra e Sergio Perez, che ha pittato pure lui, ne ha approfittato per mettere le ruote davanti al ferrarista. Come se non bastasse, Perez ha anche distrutto, investendola involontariamente con la sua Red Bull nell’uscita dalla sua piazzola di sosta, parte della pistola che serve ai meccanici per estrarre ed inserire la gomma. Nella concitazione del momento un meccanico l’aveva lasciata leggermente fuori dalla piazzola. Fortunatamente ciò non ha danneggiato la corsa di Perez e la Ferrari se l’è cavata con una reprimenda.
Al giro 36 Perez ha dovuto vedersela anche con Lewis Hamilton. L’inglese aveva gomme più fresche e molto ritmo in più: il messicano ha bloccato in curva 1, costringendo Hamilton a una traiettoria molto esterna. Gli estremi per la penalità del messicano sembravano esserci tutti. La direzione gara non è stata di questo avviso. La sfortuna di Hamilton è proseguita anche nel giro successivo. L’inglese stavolta ha passato Perez e ha incrociato sul suo cammino il doppiato Sebastian Vettel che aveva terminato il pit. Il tedesco non si è spostato e Perez ha provato ad approfittarne in curva tre invano. Il comportamento di Vettel è stato scorretto: a parziale giustificazione del tedesco c’è la conformazione stretta della pista, con un angolo cieco in uscita dalla pit lane. Graziato qui Seb.
In un circuito stretto e complicato come quello di Zandvoort, la rapidità della direzione gara dovrebbe assistere la sicurezza in pista con decisioni rapide. Invece, nella fase più concitata del Gran Premio d’Olanda, la race direction ha tentennato parecchio sulla scelta di mandare in pista la Safety Car. La bandiera gialla è rimasta fuori a lungo. Per Tsunoda si è optato per la tanto criticata Virtual Safety Car, mentre per il problema di Bottas è stata impiegata la Safety Car.
Anche i pannelli delle bandiere gialle sono stati attivati in ritardo. Infatti, vedendoli spenti, Carlos Sainz ha superato Esteban Ocon. Tuttavia i commissari incaricati di sventolare le bandiere stavano già svolgendo il loro compito e dunque Sainz avrebbe dovuto cedere la posizione a Ocon. Anche in questo caso tanta confusi0ne e poca chiarezza da parte della direzione gara. Carlos Sainz ha preso poi cinque secondi di penalità a causa di un unsafe release mentre stava per sopraggiungere l’Alpine di Fernando Alonso. Lo spagnolo si è giustificato dicendo di aver evitato un meccanico McLaren e le immagini non sembrerebbero dargli molti torti, ma la direzione gara ha giudicato questo frangente in maniera differente.
Fonte: https://www.circusf1.com/2022/09/gp-dolanda-f1-tanta-confusione-per-la-direzione-gara-sainz-penalizzato.php
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