La tappa canadese ha confermato le forze in campo che la classifica sta raccontando in questa fase di stagione. L’Alpine e l’Alfa Romeo sono le due squadre che lasciano Montréal con il miglior bottino, ma che assume un significato differente per le due realtà. Se l’Alfa ha chiuso il suo miglior weekend stagionale, fra i transalpini c’è del rammarico per un risultato che avrebbe potuto avere un sapore ben più dolce.
L’Alpine si è dimostrata competitiva sin dalle prime sessione in pista del venerdì. Alla velocità sui rettilinei già mostrata in quel di Baku, che ha dato una spinta in più alle prestazioni, si è aggiunta la competitività espressa nel passo gara. Un fattore che non fa che aumentare l’amaro in bocca al muretto, che si prefigurava un risultato diverso alla bandiera a scacchi. Il capolavoro costruito da Fernando Alonso al sabato, è stato vanificato dalla scelta di proseguire sulla singola sosta (escludendo la safety car). Da un lato bisogna riconoscere come le vicissitudini del GP non siano andate di pari passo con la gara dello spagnolo. Dall’altro però, la squadra è stata poco versatile nell’adattare la strategia rispetto a quanto stava accadendo in pista, nonché nell’osservare le scelte degli avversari. Si sono poi aggiunti i problemi all’MGU-H e una penalità a fine gara, per una difesa eccessiva nei confronti di Valtteri Bottas. Se Esteban Ocon può quindi sorridere dopo aver prevalso nuovamente sul compagno, il post gara ha raccontato di un Alonso frustrato per aver perso l’opportunità di cogliere il secondo podio da quando veste i colori transalpini.
Di tutt’altro sapore è il risultato colto dall’Alfa Romeo. Per la prima volta da inizio campionato, tutti tasselli sono stati incastrati nello stesso fine settimana, dove entrambi i piloti hanno chiuso in top 10. Per gran parte del weekend sono arrivati segnali incoraggianti, concretizzati poi alla domenica. Pur avendo perso la seconda sessione di libere per guai tecnici, Bottas non ha perso consistenza, mostrandosi veloce sia nelle difficili condizioni del sabato, sia in regime di gara. Tanta consistenza espressa anche da un Guanyu Zhou più soddisfatto che mai. Il cinese si è trovato a perfetto agio con la propria monoposto, dopo che una serie di occasioni non proprio fortunate gli avevano impedito di concretizzare.
Nonostante il punto ottenuto da Lance Stroll, c’è dell’amaro in bocca fra i ragazzi di casa Aston Martin. Dopo le buone tappe di Monaco e Baku, Sebastian Vettel aveva approcciato il fine settimana dimostrandosi competitivo in tutte le sessioni di libere. Veloce nelle simulazioni del venerdì, così come nella fp3 bagnata del sabato. Tutto ciò lasciava presagire ad un risultato consistente già dalla qualifica, quando un errore sulla pressione delle gomme ha macchiato irreparabilmente il suo weekend. Ad una qualifica che lo ha relegato a partire dal fondo, si sono aggiunte le vicende di gara che hanno ostacolato la risalita del tedesco. Su questo fronte è andata meglio al compagno, che invece ha potuto chiudere per la terza volta in decima posizione.
La delusione del fine settimana e forse non solo, porta il nome della McLaren. Come è già accaduto diverse volte in questo primo terzo di campionato, la scuderia ha disputato un weekend nell’anonimato. Lando Norris e Daniel Ricciardo hanno avuto a disposizione un mezzo che non gli ha permesso di esprimersi al meglio. Seppur Ricciardo abbia piazzato una zampata in Q2, riuscendo a qualificarsi fra i primi dieci, le performance offerte dalla macchina non gli hanno offerto il là per chiudere a punti. E’ andata peggio ad un Lando Norris che oltre ad aver faticato in gara, era stato vittima di un problema tecnico al sabato.
Weekend da dimenticare anche per l’AlphaTauri. Dopo le buone premesse espresse da Pierre Gasly nella sessione di libere sul bagnato, non è riuscito a ripetersi nel momento che contava, restando addirittura escluso al primo taglio. Il francese nel post gara ha raccontato come nonostante gli eventi del GP non lo abbiano favorito, la mancanza di passo e di grip non gli avrebbe comunque permesso di ottenere un buon risultato. Resoconto ancor più difficile da digerire da parte di Yuki Tsunoda dopo l’errore commesso in uscita box, che ha mandato in frantumi ogni speranza, così come l’anteriore della sua AT03.
Alla lista dei delusi si aggiunge con prepotenza la Haas, soprattutto dopo la straordinaria terza fila monopolizzata al sabato. Un problema di affidabilità ha rimandato nuovamente l’appuntamento fra Mick Schumacher e la zona punti. Non è andata molto meglio a Kevin Magnussen che, fra il contatto del primo giro e una mancanza di passo, è passato per ultimo sotto alla bandiera a scacchi.
Dopo la frenata di Baku, l’Alfa Romeo si riscatta anche nel mondiale che esclude Red Bull, Ferrari e Mercedes dall’assegnazione dei punteggi.
Fonte: https://www.circusf1.com/2022/06/gp-canada-f1-risultato-dolce-amaro-per-alpine-top-weekend-per-alfa-romeo.php
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