ROMA – La Formula 1 chiude le porte a Nikita Mazepin. L’ormai ex pilota russo della Haas, infatti, è stato appiedato dal team statunitense nei giorni scorsi, nonostante la FIA gli avesse concesso la possibilità di correre da atleta neutrale. “Dalla scuderia meritavo più supporto. Non sussisiono ragioni legali per interrompere il contratto. Dopo l’apertura della FIA speravo di correre, ma poi è cambiato tutto. Ho perso il sogno per cui ho lavorato per 18 anni“. Le parole di Mazepin che fanno seguito a quelle dell’Uralkali, pronta a chiedere i danni alla Haas.
Mazepin, però, non si è limitato a fornire la propria versione ma è andato oltre, annunciando la nascita di “We Compete As One“, una fondazione che mira a supportare tutti quegli atleti esclusi dalle competizioni internazionali perché russi o bielorussi. Il progetto, sostenuto dalla Uralkali, si contrappone così all’iniziativa sociale della Formula 1 “We Race As One“, che sensibilizza piloti, tecnici e tifosi sulla disparità di trattamento nei confronti di quelle etnie vittime di discriminazione razziale.
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