F1, L’analisi tecnica dei problemi che affliggono la Mercedes W13

Dopo otto anni di dominio e vittorie, la Mercedes sta incontrando quest’anno un momento difficile. La F1 W13 non è all’altezza né della Ferrari F1-75, né della Red Bull RB18. L’analisi dei problemi della monoposto di Hamilton e Russell.

I problemi di performance della Mercedes W13 non sono legati alla Power Unit. Il motore endotermico e le componenti ibride che hanno permesso al Team di Toto Wolff di dominare la prima parte dell’era turbo-ibrida, dal 2014 al 2021, non possono aver perso in pochi mesi la loro “forza”.

Il dubbio potrebbe derivare dalle prestazioni negative degli altri team motorizzati con la Power Unit della casa di Stoccarda. Aston Martin e Williams vivono però anche nel 2022 un’involuzione tecnica e prestazionale già vista negli ultimi anni. Il progetto del team giallo-verde è tra i peggiori visti quest’anno mentre quello del team di Grove sembra una “brutta copia” della Mercedes e soffre di problemi analoghi a quelli che approfondiremo a breve.

L’ultima monoposto spinta dalla Power Unit Mercedes è la McLaren. Un po’ a sorpresa, a Woking non hanno ancora trovato il bandolo della matassa di un progetto nato abbastanza bene ma che ha incontrato tanti “piccoli” problemi che hanno rallentato la messa a punto, in questa prima fase del campionato.

Tornando alla Mercedes, andiamo allora ad analizzare i problemi reali della F1 W13. A differenza della maggior parte dei progettisti di altri team, gli ingegneri di Brackley hanno cercato di evolvere il concetto aerodinamico della W12, già particolarmente estremo. La conformazione delle pance è una estrema evoluzione di concetti visti negli ultimi anni sulle monoposto tedesche. La miniaturizzazione e il riposizionamento di radiatori e di diversi altri elementi interni alle pance ha sorpreso e preoccupato un po’ tutti, almeno fino alla prima qualifica dell’anno in Bahrain.

Se la riduzione degli ingombri laterali aveva portato negli anni scorsi indubbi vantaggi aerodinamici e di prestazione, una strada analoga su queste nuove monoposto ad effetto suolo, non ha dato in pista i risultati attesi. Uno dei problemi è legato all’enorme porzione di fondo (marciapiede) che viene a contatto con l’aria “non intercettata” dalle pance miniaturizzate. Tali flussi vanno ad aumentare la resistenza all’avanzamento per le “interferenze” con il fondo stesso e con le gomme posteriori e a condizionare in maniera negativa anche con i benefici dell’effetto suolo derivanti dal fondo e dai canali venturi.

Sulla W13 abbiamo visto un effetto porpoising maggiore e più difficile da risolvere rispetto ad altre monoposto, proprio per l’ampia superficie del marciapiede. I tentativi di risolvere questo problema, alzando per esempio l’altezza della monoposto, ha in parte distolto i tecnici della Mercedes dalla ricerca di altre strade e dalla risoluzione di altre problematiche secondarie.

Toto Wolff e gli uomini di fiducia a lui più vicini, hanno già deliberato un piano dettagliato per arrivare al Gran Premio di Spagna con una monoposto che possa competere con Ferrari e Red Bull. Tra le ipotesi quella di tornare ad una conformazione di pance più vicina a quella della W13 vista ai primi test invernali a Barcellona. In galleria del vento si stanno già provando diverse configurazioni di pance e non solo che avrebbero dato riscontri molto confortanti al CFD, soprattutto nelle simulazioni ad alta velocità.

Oltre a questo è allo studio anche una revisione dei profili dell’ala anteriore e di quella posteriore, per ribilanciare il carico aerodinamico tra anteriore e posteriore. Queste aree di intervento, unite anche ad un lavoro su taratura e messa a punto delle sospensioni, sono gli aspetti sui quali si sta concentrando il lavoro dei tecnici capitanati da James Allison.

Sapranno le frecce d’argento tornare a brillare come negli anni scorsi? Lo scopriremo presto

Fonte: https://www.circusf1.com/2022/03/f1-lanalisi-tecnica-dei-problemi-che-affliggono-la-mercedes-w13.php

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