In una delle gare più belle di questa stagione, anche l’Alpine si è ritagliata un ruolo comunque importante. Nonostante un week-end partito in sordina, con delle qualifiche in chiaroscuro, in gara il team francese si rialza al meglio. Trascinato, ancora una volta, da un eterno Fernando Alonso e da un pimpante Esteban Ocon. Ma, alla fine, gli uomini di Enstone tornano a casa dal Gran Premio degli Usa, sul circuito di Austin, con un solo punto. Che al termine della gara erano 7, prima dell’intervento deleterio (che novità…) della FIA, che commina un’assurda penalità da 30 secondi al pilota spagnolo. Un risultato che non pregiudica la corsa al quarto posto nel mondiale costruttori, ma che lascia un po’ di amaro in bocca per l’epilogo.
Se c’è una vettura che nel corso della stagione ha mostrato grossi miglioramenti sul passo gara, quella è proprio l’Alpine. Sembrano lontanissimi, infatti, i tempi di inizio stagione, in cui la vettura si comportava bene in qualifica salvo poi sciogliersi in gara, tra problemi di affidabilità e una generale carenza di ritmo. E la cartina di tornasole di questi progressi arriva proprio da Austin: sul circuito americano, l’A521 mostra delle insospettabili difficoltà in qualifica, in particolare con Esteban Ocon, escluso addirittura nel Q1. In gara, però, la musica cambia: entrambi i piloti rimontano con grande veemenza, riportandosi in poche tornate in lotta per la top-10. Un segnale molto incoraggiante, ulteriore dimostrazione della bontà di una vettura che, in termini assoluti, merita la classifica che ha. Ma si sa, in un week-end possono entrare in gioco componenti impronosticabili. E qui, Fernando Alonso ne sa qualcosa.
Sin dal venerdì, un pilota in assoluto è sembrato essere tornato indietro di almeno 15 anni. Un’indole da lottatore mai domo, che ha accompagnato Fernando Alonso in tutta la stagione, e soprattutto nel week-end texano. La gara dello spagnolo, handicappata dalla penalità di 5 posizioni in griglia, assume i contorni del leggendario dopo uno spaventoso incidente con Lance Stroll, che ha visto l’Alpine dell’asturiano decollare in stile anni ’80. Miracolosamente, il due volte campione del mondo non riporta danni gravi alla vettura, e dopo la safety-car dà inizio a una rimonta senza quartiere: come un temporale si abbatte su chiunque gli si palesi davanti, artigliando un settimo posto dal sapore di vittoria. Ma alla fine della corsa, ecco che la FIA rovina tutto: per colpa di uno specchietto staccatosi negli ultimi giri, arriva una penalità di 30 secondi, che fa scivolare l’iberico fino al quindicesimo posto. Una beffa atroce, per una gara che meritava miglior sorte. Menzione d’onore, infine, anche per Esteban Ocon, che dopo la sciagurata qualifica del sabato, rimonta fino al decimo posto, portando a casa un punto prezioso. Ora, però, è già tempo di pensare al Messico, per provare a ipotecare il quarto posto nel mondiale costruttori.
Fonte: https://www.circusf1.com/2022/10/f1-gp-usa-alpine-sfiora-il-colpaccio-con-alonso-ma-la-fia-rovina-tutto.php
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