ROMA – Con l’invasione della Russia ai danni dell’Ucraina, la Formula 1 ha preso tempestivi provvedimenti. Il team statunitense Haas, fondato dall’ex pilota, Gene Haas, è andato addirittura oltre con l’addio a Uralkali, al cui comando c’è Dmitry Mazepin, padre di Nikita Mazepin, e con il licenziamento dello stesso pilota russo. La Haas, mentre si stavano svolgendo i test a Barcellona, ha tempestivamente rimosso tutte le insegne russe dalla propria livrea, nonché il logo della stessa Uralkali, di fatto anticipando la Federazione. “Haas – ha detto il fondatore della scuderia ad “Associated Press” – è sempre stato lo sponsor principale della scuderia. Le critiche dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia stavano diventando insostenibili. I nostri sponsor non potevano tollerare tutto questo“.
Nonostante la FIA avesse dato poi il permesso a Nikita Mazepin di gareggiare come neutrale, la Haas ha comunque deciso di lasciare a piedi il pilota russo. Ora per la Haas si apre un nuovo capitolo, con Gene Haas che respinge i dubbi su una mancanza di liquidità dopo l’addio di Uralkali: “Non so perché si è detto che eravamo diventati un team russo. Sull’assetto finanziario posso dire che non siamo in crisi. Naturalmente vorremmo poter contare su più fondi, ma attualmente abbiamo il controllo della situazione“. È atteso a breve il comunicato della Haas, dove si farà il nome di chi andrà a prendere il posto di Mazepin. Il favorito è il brasiliano Pietro Fittipaldi, ma in quota c’è anche Antonio Giovinazzi.
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