Dakar 2022, papà Sainz Sr ci ha preso gusto ma la vittoria è Toyota

E adesso a Ingolstadt forse hanno iniziato a mordersi le mani. Chissà, se partecipando al Rally del Marocco, oppure con un pizzico di sfortuna in meno alla prima tappa con i guai patiti da Peterhansel e Sainz, il doppio debutto, dell’Audi e della trazione elettrica, alla Dakar 2022 avrebbe potuto trasformarsi in una seria lotta per la vittoria finale.

Non si saprà mai. Anche se i numeri restano e fanno intuire il potenziale dello squadrone tedesco. Il quarto successo su 11 tappe, il secondo per Carlos Sainz (a quota 41 in carriera), i 9 podi (13 in tutto), le quattro occasioni in cui sono salite due Audi RS Q e-tron sul podio e il particolare il rendimento dopo il riposo (3 vittorie, 4 podi e mai peggio che ottavi) dicono che il Q Motorsport, il team di Sven Qandt cui Audi ha affi dato la gestione della Dakar (ne ha già fatte 30), in meno di una settimana ha trovato la quadratura del cerchio, abbinando all’incredibile efficienza del sistema elettrico, anche l’affidabilità complessiva della vettura. Cosa tutt’altro che semplice in una architettura complessa (4 motori e 4 km di cavi all’interno) e con un peso di quasi 200 kg superiore a quello delle concorrenti.

Oltre l’incredibile progressione Audi che ha portato Ekstrom nella Top 10 della generale (9°), resta la sensazione di dominio della Toyota con il pick-up Hilux e del suo leader, il principe qatariota Al Attiyah, che ha vinto prologo, prima e quarta tappa e poi non ha fatto altro che controllare la corsa, in particolare il rivale più pericoloso e vicino Sebastian Loeb su BRX, tenuto a 28- 35 minuti di distacco. Un superiorità netta, quella giapponese, resa oltretutto poco valutabile. Perché nessuno, Toyota e i suoi piloti a parte, conosce il margine residuo di spinta della vettura in caso di battaglie più equilibrate. L’ultima tappa per la passerella trionfale di Al Attiyah metterà defi nitivamente al sicuro il trofeo della sua quarta Dakar, su 18 disputate, dopo i successi con Volkswagen (2011), Mini (2015) e Toyota (2019).

Sandra Gomez, nel deserto della Dakar e “ladra” nella Casa di Carta


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori

Articoli recenti

  • Basket

  La carica di Akele: «Spirito scudetto e sfido Shengelia»

Un caldo soffocante ha accolto l'ItalBasket a Bologna per i giorni di allenamento propedeutici all'amichevole con l'Argentina di giovedì sera…

12 Agosto 2025
  • Volley

Rinascita, continuità e programmazione: ecco lo staff dirigenziale

Continuità, identità, linee chiare. E risultati sul campo come naturale conseguenza. Nel corso degli anni, la Rinascita Volley Lagonegro ha…

12 Agosto 2025
  • Volley

Lupi Siena, Bragatto: “Per me sarà una stagione stimolante. Abbiamo una squadra forte”

Per Marco Bragatto sarà la seconda stagione in Serie A2, la prima con la maglia dell’Emma Villas Codyeco Lupi Siena…

12 Agosto 2025
  • Volley

Mondiali U21 femminili: l’Italia chiude il girone con una sconfitta, battuta 2-3 dalla Turchia

La Nazionale Under 21 femminile esce sconfitta dal quinto e ultimo impegno della Pool C dei Campionati del Mondo di categoria a Surabaya,…

12 Agosto 2025
  • Volley

Bragatto: “Sarà una stagione stimolante, sono carico e contento”

Il centrale ha continuato ad allenarsi in estate in vista dell’inizio della preparazione dell’Emma Villas Codyeco Lupi Siena Per Marco…

12 Agosto 2025
  • Tennis

Atp Cincinnati, i risultati di oggi: Rune e Tiafoe agli ottavi, fuori Tsitsipas

Il Masters di Cincinnati entra nel vivo, con tanti big in campo in questo terzo turno del '1000' statunitense. Bene Holger…

12 Agosto 2025