La prima volta non si scorda mai. In amore, come correndo tra le dune. Soprattutto se il primo bacio (metaforicamente) arriva già nella stagione del debutto, appena alla terza tappa e dopo una partenza tutt’altro che incoraggiante in un deserto che continua a non perdonare la minima sbavatura, a tutti i livelli. La prima volta, la prima vittoria di Audi, della RS Q e-tron alla Dakar è una pennellata d’autore, magari quello meno atteso, ma che sempre autore resta.
Carlos Sainz padre, alle soglie dei 60 anni, si toglie lo sfizio di regalare a Ingolstadt la prima gioia dopo l’avvio complesso (eufemismo) del team con l’incidente a Monsieur Dakar, Stephan Peterhansel, ieri comunque terzo, mentre l’altra Audi guidata da Ekstrom ha chiuso quinta. Ed è un regalo doppio, oltre che storico: perché la prima vittoria di Audi coincide con il primo successo di una vettura a trazione completamente elettrica, pur con la batteria alimentata da un motore termico alla Dakar.
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Questo, senza dimenticare che trattasi della vittoria di tappa numero 40 per “El Matador”, lui che di Dakar ne ha vinte tre dopo i due titoli mondiali conquistati nel Wrc. E ora Carlos senior ha una convinzione tutta sua: “No, non sarà l’unica vittoria Audi a questa Dakar”, ha detto dopo aver tagliato il traguardo di Al Qaisumah.
Il primo pensiero è andato a tutte le persone che hanno lavorato al progetto. “È molto emozionante, abbiamo faticato dodici mesi per completare in tempi-record quest’auto e vederla correre. Sinceramente, due mesi fa non avrei mai creduto di stare qui oggi a festeggiare una vittoria di tappa. E’ un giorno speciale perché la prima volta ha sempre un sapore particolare. Soprattutto dopo quello che è successo nel giorno d’apertura. È un risultato storico e sono contento di aver dato il mio contributo. Siamo ancora più motivati a continuare a correre, e a vincere”.
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Felice anche il figlio, il ferrarista Carlos Sainz junior, che ha pubblicato un tweet orgoglioso: “Vittoria numero 40 e la prima per una vettura elettrica! So che questa è speciale per lui. Un grande e duro lavoro dietro le quinte. Complimenti”.
Difficile dire adesso se Sainz, Peterhansel e tutto il team Audi abbiano chance per tornare in corsa per il successo finale (difficile). Ma alla Dakar nulla è impossibile. Ieri, ad esempio, il leader Al-Attiyah (Toyota Hilux) ha rischiato la squalifica per non aver collegato la scatola nera alla centralina Magneti Marelli che registra le prestazioni. Se l’è cavata con una multa da 5.000 dollari, ma in caso di recidiva l’esclusione diventerà automatica.
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