Francesco Bagnaia, ha pianto?
«Io e praticamente tutti quelli della Ducati. È stata la gara più dura della mia vita. Forse la peggiore. Poi ho visto il tabellone con la scritta “campione del mondo”. Non so dire che cosa ho provato. Mi sembra tutto incredibile».
Nulla del fine settimana è stato facile per lei.
«Sentivo il peso di dover vincere, di dover riportare il titolo in Italia. Rossi mi aveva detto: è normale essere tesi, ma soprattutto devi sentirti orgoglioso di quello che stai facendo, goditela. Ho provato, ma non ha funzionato».
Tutto sommato, sì.
«È arrivato il titolo. La gara però è stata un incubo. Dopo il contatto con Quartararo e la perdita dell’aletta sulla carena la moto non faceva più quello che volevo. Posso dire che anche in questa occasione ho imparato tanto. Ho imparato per tutta la stagione. Non si smette mai di crescere. Se abbiamo vinto il titolo con zero punti in cinque gare vuol dire che siamo stati davvero bravi».
Che cosa la angosciava, esattamente?
«Intanto non riuscivo a dimenticare che da bambino avevo visto Valentino perdere qui a Valencia un titolo praticamente vinto. E avevo pianto. Poi ci si è messa la moto, che non funzionava come ci aspettavamo. Qualcosa mi si è mosso dentro. Mi è venuto in mente che talvolta basta un dettaglio per mandare tutto all’aria. Nel warm-up le cose sono cambiate. Siamo riusciti a rimettere a posto le cose e mi sono sentito più tranquillo. Improvvisamente, ho cominciato a pensare che ce l’avrei fatta».
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