Attacco al potere: il 2022 può essere l’anno dei secondi piloti

L’aveva annunciato Carlos Sainz: “Io come Barrichello? No chiaramente, voglio essere campione del mondo un giorno. Il tempo mi dirà se sarò capace. Con Charles siamo molto alla pari”.
Carlos è stato l’unico pilota in griglia nel 2021 ad aver sovvertito l’ordine stabilito ai blocchi di partenza, imponendosi nella classifica piloti (al primo anno in rosso) sul raggiante talento del compagno monegasco, Charles Leclerc.

In attesa di vedere cosa sarà capace di fare a bordo della nuova SF-75, lo spagnolo è stato l’unico dei numeri due a ottenere un risultato così inaspettato, anche se in alcune gare qualche avvisaglia di possibili ribaltamenti nei rapporti di forza all’interno delle scuderie si era già palesata.
Basti pensare al successo ottenuto a Monza da un Daniel Ricciardo che per usare un eufemismo non ha brillato nel mondiale 2021, dimostrandosi nettamente inferiore a Lando Norris, oppure al clamoroso trionfo di Esteban Ocon in Ungheria, propiziato da un Fernando Alonso nell’inedita veste di uomo squadra. Come diceva la regina del giallo Agatha Christie, “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”.

Forse si tratta solamente di circostanze fortunate, ma ecco che a tutto ciò si aggiunge un cambio di regolamento tecnico capace in prospettiva di rimescolare le carte all’interno del paddock. Infatti i piloti saranno costretti ad adattare il proprio stile di guida alle nuove monoposto del 2022 e ciò potrebbe mettere in difficoltà anche alcuni tra i piloti più quotati lasciando campo a chi riuscirà a prendere confidenza con la vettura nel minor tempo possibile.

Soltanto ipotesi, ma sicuramente il 2022 rappresenta il momento storico ideale per la riscossa delle seconde linee, un vero e proprio assist per uscire dal guscio e brillare di fronte a team e tifosi. Partendo da chi ha una grande opportunità e può metterci dentro tutta la frustrazione di questi anni in Williams, come George Russell. Passando dal giapponese Tsunoda, che non può più permettersi alti e bassi. Non è più un rookie e deve dimostrare al team di Faenza di essere un numero uno.

Fino ad arrivare a Perez, che nonostante una stagione altalenante è riuscito a esprimere nella difesa su Hamilton ad Abu Dhabi l’archetipo del compagno di squadra, la quintessenza della seconda guida.
A Milton Keynes sono coscienti di dovergli qualcosa in più di una tequila, la serenità conferita alla Red Bull dal titolo ottenuto può permettere al messicano di sprigionare in pista tutto il suo talento. Ironia della sorte, non bisogna dimenticare che Perez ha perso la guerra dei secondi con Valtteri Bottas, il finlandese è stato la chiave che ha permesso a Mercedes di ottenere l’ottavo titolo costruttori consecutivo. Possiamo dire che nel 2021, sia il titolo piloti che quello costruttori, portano la firma delle seconde guide di Red Bull e Mercedes.

Questa è la strada giusta anche per il tridente dei paperoni del paddock: Zhou, Latifi e Mazepin. Le scuderie di media e bassa classifica, che hanno celato gli investimenti delle famiglie e degli sponsor di questi piloti dietro un ipotetico talento da esprimere post cambio regolamento, non avranno più alibi.
Tutti e tre dovranno dimostrare di fronte al pubblico degli appassionati e nel rispetto della massima categoria di possedere un piede pesante quanto meno la metà del loro portafoglio.

Discorso a parte per l’Aston Martin, dove entrambi i piloti sono alla ricerca di sè stessi.
Molto passerà dal progetto della macchina 2022, se la vettura di Lawrence Stroll riuscirà a rinvigorire Sebastian (che è lì per quello) e a elevare al rango di pilota il figlio Lance, allora riusciremo ad analizzare questo team, che ad oggi risulta essere una totale incognita.

La rotta è stata tracciata da Carlos, il 2022 sarà l’anno delle verità e delle opportunità, l’anno in cui capiremo i reali valori dei piloti e i rispettivi rapporti di forza interni alle scuderie. Un grido di battaglia è già stato lanciato via radio da Daniel Ricciardo, dopo la vittoria di Monza: “Non sono mai andato via, sono solo rimasto in disparte”.
La guerra ai numeri uno, ai predestinati, ai rampolli e ai grandi vecchi è dichiarata. Keep focused.

Fonte: https://www.circusf1.com/2022/02/attacco-al-potere-ecco-perche-il-2022-puo-essere-lanno-dei-secondi-piloti-sainz.php

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