L’appuntamento di Monza ha chiuso una tripletta di gare importante per definire le ultime prospettive in vista del finale di stagione. Al termine di quasi tre settimane di sosta, il Circus iridato volerà in Asia e oltreoceano per sancire definitivamente i verdetti finali. Tre gare che vanno considerate facendo un bilanciamento, in quanto la tappa brianzola in se è per se possiede delle caratteristiche pecuniarie che non sempre ricalcano i valori in campo del campionato.
È il caso della lotta per la quarta piazza nei costruttori, ormai da tempo sola faccenda di McLaren e Alpine. A Monza infatti, differentemente da quanto visto nelle ultime gare, a prevalere è stata la scuderia di Woking. La McLaren ha si beneficiato delle tante penalizzazioni in griglia per monopolizzare con i propri colori la seconda fila, ma bisogna riconoscere il buon lavoro compiuto dal team nel corso del fine settimana. Già al venerdì Lando Norris aveva mostrato un ottimo ritmo sia sul giro secco, sia nelle simulazioni di gara. L’inglese ha poi confermato le buone impressioni nei momenti chiave del weekend. Se non fosse stato per il problema tecnico di Daniel Ricciardo, staremmo forse parlando di un doppio piazzamento a punti come non accadeva da tempo.
Ha deluso le aspettative invece l’Alpine, che si prefigurava un weekend dal finale diverso da quello che è poi realmente stato. Le premesse vedevano una monoposto che si sarebbe potuta esaltare sui rettilinei monzesi. Bisogna però riconoscere come da un lato, sulla testa di Esteban Ocon pendeva una penalità che lo ha costretto a scattare dalle retrovie. Dall’altro invece, un problema di natura idraulica ha messo fine prematuramente alla gara di Fernando Alonso.
A lasciare l’Autodromo di Monza con non poca amarezza, i ragazzi di casa Aston Martin. Se era risaputo il fatto che la velocità in qualifica non fosse un loro forte, le ultime gare avevano raccontato di una monoposto capace di ritornare a vita sul fronte del ritmo in gara. Questa volta invece si è visto ben poco anche da questo punto di vista. Il doppio ritiro non ha poi remato nella loro direzione. L’unica soddisfazione che Mr. Stroll si porta a casa dalla Brianza, è l’aver dato il benvenuto nella propria brigata al neo campione di Formula 2 Felipe Drugovich. Il brasiliano coprirà il ruolo di development driver.
Un altro giovane che nel fine settimana di Monza ha vestito i colori dell’Aston è stato Nyck De Vries. Il giovane olandese che al venerdì aveva disputato la sua seconda FP1 in F1, è stato chiamato in extremis il sabato mattina per sostituire Alexander Albon. Proprio il thailandese aveva mostrato nelle libere il potenziale della sua Williams a Monza, ma la strada verso la concretezza era ancora lunga, specialmente se al volante sarebbe poi salito un pilota con pochi chilometri all’attivo. La prestazione di De Vries assume quindi grande rilevanza, anche in ottica futura. Contro ogni pronostico ha messo in pista una grinta quasi da veterano, difendendosi dagli avversari senza commettere mai sbavature.
Si può parlare di sorriso anche per l’AlphaTauri e Pierre Gasly. Il francese, dopo una stagione in cui a prevalere sono state le ombre di una monoposto difficile da interpretare, in gara si è ritrovato a lottare con le McLaren per posizioni di assunta rilevanza. Sono ben pochi invece i sorrisi per gli altri due team che hanno un legame con il tricolore. Fra le fila di Alfa Romeo e Haas, il solo Guanyu Zhou è riuscito a concretizzare. Il cinese ha tirato fuori del potenziale da una monoposto che continua a dire poco nel confronto con gli avversari.
Nel mondiale che esclude Red Bull, Ferrari e Mercedes dall’assegnazione dei punteggi, Lando Norris allunga su Esteban Ocon, mentre fra i costruttori l’Aston Martin resta a secco a causa del doppio ritiro.
Fonte: https://www.circusf1.com/2022/09/a-monza-la-mclaren-ritrova-fiducia-resta-a-secco-aston-martin.php
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