Si è chiuso ieri il viaggio della delegazione federale negli States. Il ct Pozzecco e il direttore delle Nazionali Trainotti ritornano con bune sensazione e fa specie che invece circoli un certo scetticismo. Pozzecco e Trainotti con l’aiuto di Master Group hanno fatto il loro lavoro, crediamo bene. E dunque cos’altro si poteva chiedere. Riccardo Fois continua a cercare possibili italiani in America. Bisogna semplicemente dare una direttiva alla scuola italiana, riunire i coach, dare linfa al movimento giovanile. Finalmente si può accantonare, insomma, il tema Banchero “azzurro sì o no”, tanto si sapeva che avrebbe deciso a fine stagione. Piuttosto era corretto presentarsi a lui, al manager, al babbo, agli Orlando Magic. Ora gli appassionati potranno ammirarlo e continuare a sperare. Magari con maggiore fiducia. Piuttosto, dopo aver detto tutti, ma proprio tutti che questa Serie A sarebbe stata più bella dell’ultima edizione e che il campionato continua a crescere, ebbene bisognerebbe porsi una domanda. Di nuovo. Se le italiane faticano in Europa – ed è nota generalizzata, non soltanto legata a Milano ultima e Virtus su fondo in Eurolega anche per fattori incidentali (leggasi infortuni assortiti) – ebbene la Serie A è davvero forte come si pensava? Il fatto è che a cambiare spesso buona parte dell’organico, anche manager preparati (e ne abbiamo) possono sbagliare scelte. Godiamoci lo spettacolo che c’è e non è male. Applaudiamo i nostri Mvp italiani di giornata, nella fattispecie l’operaio specializzato Uglietti che diventa ingegnere, così come il regista-tiratore Davide Moretti, rigenerato a Pesaro. E l’azzurro Ricci che a Milano conferma di saper aspettare il suo turno e superare le difficoltà. Ma pensiamo nel contempo a cosa fare per rendere più bello e qualitativo il campionato. A Volte, per dire, si potrebbe fare un passo indietro per guardare avanti. Investire cioè sui giovani e i settori giovanili. Almeno tutte quelle squadre che non fanno l’Eurolega e l’Eurocup per vincere.
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