Pozzecco, resti coach e non diventi un'attrazione

Pozzecco, lei sin da bambino ha accettato tutte le sfide che la vita e il basket le hanno posto davanti. Molte le ha vinte, in altre ha dovuto arrendersi ad un carattere, il suo, che con orgoglio ha sempre rifiutato di modificare. 

Ma la sfida che le si prospetta da qui ai prossimi mesi non è soltanto difficile: è anche costellata di “trappole”, alcune particolarmente infide. Essere chiamato a meno di tre mesi dagli Europei a prendere il posto di un tecnico di assoluto valore come Sacchetti, capace di conquistare l’accesso alle ultime Olimpiadi con una squadra non particolarmente stellare, e farla poi diventare una bella sorpresa ai Giochi, è già di per sé compito arduo. Specie se si pensa alle ragioni e alla tempistica  
dell’“esonero” di Meo…  
Quello che deve temere davvero è ben altro. 
Perché è probabile che da lei, per decenni il più conosciuto ed amato personaggio del basket italiano, qualcuno si aspetti (magari pretenda) il ruolo di grande comunicatore: uno che con il suo passato, il suo carattere e le sue dichiarazioni simpatiche, divertenti, spiazzanti, rimetta la Nazionale sotto i riflettori. E tutto ciò essendo semplicemente Pozzecco; come ai vecchi tempi da giocatore.  
Ecco, è in quei momenti caro Poz che deve ricordarsi di un fatto incontrovertibile: lei è un allenatore. Un bravo allenatore, come dimostrano i trofei della Supercoppa e della Fiba Europe Cup vinti con Sassari. Per diventare tale ha lavorato duramente: in alcuni casi non è riuscito a tenere a bada quel suo famoso carattere andando fuori dalle righe, più spesso ha saputo calarsi bene nel compito che le era stato assegnato, ripagando la fiducia ricevuta.  
Certo, da tecnico non ha esperienza per ciò che riguarda Europei, Mondiali e, gliele auguriamo, Olimpiadi; alcuni dei suoi azzurri più noti hanno raggiunto la classica “certa età”; e attorno a lei, dietro i sorrisi di facciata, potrebbero nascondersi perplessità e scetticismo. 
Adesso comunque lei è diventato ct azzurro: affronti l’avventura con lo stesso entusiasmo e la stessa carica di quando faceva impazzire i play avversari. Però non perda tempo ad essere personaggio a tutti i costi per riportare la Nazionale in Tv e sui giornali. Lei ha acquisito credito e prestigio con il suo lavoro da coach: li utilizzi come ha dimostrato di saper fare. Tutto il resto lo lasci ad altri.


Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/basket

Articoli recenti

  • Tennis

Sinner-Rinderknech al Roland Garros, dove vedere in tv e streaming

Lunedì non prima delle 20.15, campo Philippe Chatrier. Sono queste le coordinate del debutto di Jannik Sinner al Roland Garros…

25 Maggio 2025
  • Motori

MotoGp a Silverstone diretta: segui live la gara di Bagnaia e dei Marquez

Settima gara del Motomondiale a Silverstone, dove oggi si corre il Gran Premio di Gran Bretagna. Alle 14 semaforo verde…

25 Maggio 2025
  • Motori

La tripletta della Ducati, ma il Team non è Dream

 / Moto / Motomondiale / Moto GpMarc fa autocritica: «Quando provi tanti assetti e i difetti rimagono, il problema sei tu, non la moto». Pecco…

25 Maggio 2025
  • Volley

Michele Baranowicz è il nuovo regista di Cuneo

Michele Baranowicz è il nuovo regista di CuneoUn vero e proprio ritorno a casa per il palleggiatore monregalese, che proprio…

25 Maggio 2025
  • Motori

Moto Gp, Gran Premio di Gran Bretagna: orario e dove vederlo in tv e in streaming 

ROMA - Missione difficile per Pecco Bagnaia sul circuito di Silverstone. Ieri dominio dei fratelli Marquez nella Sprint: Alex primo…

25 Maggio 2025
  • Tennis

Arthur Rinderknech, chi è l’avversario di Sinner al Roland Garros

Introduzione Gli anni negli Stati Uniti tra studio e campo, l'ingresso in top 500 solo a 23 anni e una…

25 Maggio 2025