Il successo ottenuto per 3-0 dalla Prisma Taranto ha permesso, alla squadra di Vincenzo Di Pinto, di conquistare il secondo posto in classifica nel campionato Serie A2 Credem Banca, a quota 24 punti in classifica e con una sfida ancora da recuperare (mercoledì prossimo, in trasferta, contro Reggio Emilia).
Williams Padura Diaz, top scorer del match con 17 punti a referto, ha commentato la vittoria ottenuta contro Mondovì: «Una partita per qualcuno non bella: affrontavamo una squadra che non aveva nulla da perdere e che si è giocata le sue carte con spensieratezza. Sono rimasti sul pezzo per tutto l’incontro ma, sul finale dei set, siamo riusciti ad avere la meglio noi».
Dopo la trasferta in terra lombarda, era importante ripartire con un successo: «Abbiamo fatto un buon recupero: dopo la sfida di Brescia, ci siamo subito concentrati sull’incontro con Mondovì. Per noi, portare a casa questi tre punti era un passo fondamentale per il nostro cammino: abbiamo cercato di esprimere la miglior pallavolo possibile in questo momento. Contava soltanto aggiudicarsi l’intera posta in palio».
Adesso la Prisma Taranto dovrà disputare tre partite in una settimana. Domenica prossima, al PalaMazzola, arriverà la Pool Libertas Cantù; poi il doppio confronto contro Reggio Emilia: «Gli impegni ravvicinati potrebbero essere un vantaggio perché, in questo momento, la squadra è in palla; d’altro canto, però, le lunghe trasferte in pullman incidono molto sulla nostra condizione fisica. Non è facile reggere diverse ore di viaggio: dobbiamo essere bravi, ogni volta, a dare il cento per cento in campo e non perdere mai la concentrazione. È importante raccogliere punti, specie in trasferta: conterà, poi, farsi trovare ai playoff nella migliore condizione possibile».
L’opposto italo-cubano ha parlato, anche, della discussa sfida di domenica scorsa contro Brescia: «Non avrei voluto parlare di questa sfida ma colgo l’occasione di precisare alcune cose: non ho toccato la palla, non avevo nulla a che vedere con l’azione di gioco. Non so perché sia uscito il mio nome. Tra le altre cose, dopo il match, nello spogliatoio ho parlato con Galliani, mio ex compagno di squadra, e coach Zambonardi, mio ex allenatore, ma non mi hanno detto nulla a riguardo. L’esultanza dei lombardi? Sono cose non belle, ognuno può esultare come preferisce. In quel modo, loro hanno scaricato la tensione per una sfida molto tirata e lottata, punto a punto».
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