SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Christian Peluso, centrale classe 1994 della Leo Shoes Casarano, club di volley maschile che sabato scorso ha ottenuto una storica promozione in categoria Serie A 3. Ai nostri microfoni, Peluso ha raccontato di come è approdato nella squadra salentina, le sensazioni e l’euforia dell’ambiente rossazzurro e ha cercato di analizzare e individuare i fattori che hanno permesso al Casarano, in questa stagione sportiva, di conquistare questa importante promozione.
Christian, come sei arrivato ad indossare la maglia del Casarano? Il tuo ruolo è sempre stato quello del centrale?
Sì, sono un centrale fin da quando ho iniziato a praticare questo sport. Sono arrivato qui a Casarano dopo l’esperienza dello scorso anno vissuta a Genzano, nel Lazio, quando il campionato è stato fermato a causa del Covid. Per via della pandemia, sono ritornato in Salento.
Sabato 19 giugno avete conquistato la promozione in Serie A 3 contro il San Giustino. Che gara è stata? Vi aspettavate questo risultato?
Con il San Giustino abbiamo disputato gara 1 e gara 2 della finale dei playoff. Nonostante il risultato sia stato in entrambi i casi quello del 3 a 0 a nostro favore, entrambe sono state partite combattute: sono state molto equilibrate nelle prime fasi, e soltanto dopo noi siamo riusciti ad avere la meglio. Abbiamo affrontato questa sfida con una grande carica, dovuta alla vittoria ottenuta in semifinale contro il Leverano, la squadra che ci ha maggiormente messo in difficoltà quest’anno. Per questo motivo, dopo aver superato questo scoglio importantissimo, abbiamo avuto la giusta carica per disputare una buona finale e la consapevolezza di poter conquistare la promozione.
Che gruppo è quello della Leo Shoes Casarano? Quale caratteristica fondamentale vi ha permesso di essere promossi in A3?
È un gruppo fantastico. Si è creata alchimia fin da subito, e questo ci ha permesso di fare qualcosa di davvero importante, ovvero raggiungere la prima promozione in Serie A nella storia del Casarano. Siamo un gruppo affiatato, e insieme siamo riusciti anche a superare le difficoltà legate al Covid, lavorando tutti insieme in palestra e grazie al supporto di una grande società, che ci ha sempre messo nelle condizioni di fare del nostro meglio.
In cosa maggiormente ha contribuito coach Licchelli nel guidarvi in questo cammino verso la promozione? Che rapporto hai con lui?
Il mister è colui che studia e analizza le partite e, prima delle gare, ci fornisce tutte le informazioni necessarie per affrontarle al meglio. Ho un buon rapporto con coach Licchelli, l’ho avuto fin dall’inizio. Io quest’anno sono approdato in questa società in qualità di terzo centrale e, nonostante ciò, il mister mi ha sempre dato spazio, ha sempre saputo giostrare al meglio tutti noi.
Durante la finale c’è stato il ritorno del pubblico nel palazzetto. Quanto contava riavere il supporto dei tifosi? O vi eravate abituati a disputare le partite nel silenzio?
È stato importantissimo il ritorno del pubblico, perché ci ha dato una grande spinta. Tuttavia, sarebbe potuto essere anche un rischio, dal momento che ci si era ormai abituati a giocare senza tifosi, e ci sarebbe stata l’incognita di come avremmo reagito alla presenza degli spettatori. Inoltre, per molti di noi si trattava della prima finale, quindi avremmo dovuto capire se saremmo stati in grado di trasformare la carica del pubblico in energia positiva a nostro vantaggio o meno. In ogni caso, siamo stati felicissimi di rivedere tutta quella affluenza nel palazzetto, e le tante persone che purtroppo non hanno potuto assistere alla gara si sono poi riversate nella piazza di Casarano a seguirci sul maxi schermo. È stato molto emozionante. Siamo molto felici, aspettavamo tanto questo momento.
Cosa significa per te, la squadra e la società questo importantissimo salto di categoria?
È un traguardo molto importante, perché abbiamo fatto la storia di questa città. Di questo, non si può che essere orgogliosi.
Cosa vi aspettate dalla nuova avventura in Serie A 3? Quali sono i vostri nuovi obiettivi?
Adesso, in Serie A 3, il livello crescerà ulteriormente, e noi dovremo cambiare e migliorare alcune cose. Sono sicuro che, lavorando tutti insieme, anche l’anno prossimo potremo toglierci delle soddisfazioni.
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