Il Pagellone di Paolo Cozzi – Solé la fa da padrone, Giannelli non trova equilibrio

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Domenica di Pasqua all’insegna del grande volley: Perugia stacca il biglietto per la Finale Scudetto battendo una Monza che onora la sua prima semifinale lottando fino all’ultima palla, mentre Civitanova ingrana la marcia e si lascia Trento alle spalle superandola di slancio e dando l’impressione che al momento i cocci all’interno dello spogliatoio siano stati rimontato nel modo giusto.

Perugia è stata brava a chiudere la serie in tre sole partite, e adesso avrà un po’ di tempo per capire con quale formazione presentarsi in finale, problema non da poco visto che Heynen prova più soluzioni anche a questo giro. La sensazione è che la squadra sia compatta, mentre più isolato appare l’allenatore, che stando alla stampa sarebbe già stato scaricato da tempo dalla società.

La partita scorre via senza grossi sussulti, anche se l’attacco perugino non è dei migliori. È il muro a farla da padrone, con Solé () che si consacra centrale di altissimo livello unendo muri a una prova in attacco monstre. Fatica invece Russo (), che non riesce ad approfittare delle tante palle dategli da Travica ().

Continua a essere sottotono in attacco, ma negli altri fondamentali torna a essere molto positivo Plotnytskyi () che però deve dare di più in finale se vuole consacrarsi come top player. Non è ancora al meglio Leon () che però comincia a ritrovare certi automatismi con Travica e sembra più rilassato che nei match precedenti.

Per Monza una stagione certamente da incorniciare, ma anche tante incognite su Dzavoronok () che quest’anno ha bucato troppe partite importanti in maniera grave. Chi esce a testa alta dalla semifinale è Lanza (), apparso determinato e lucido in tutta la serie. Qualche problema in più per Lagumdzija (), per una volta sottotono in attacco, e per Orduna (), che non riesce a trovare la chiave per tenere in partita Dzavoronok.

Più combattuta la gara di Civitanova, con Trento che forza nel primo set e illude i suoi tifosi prima di subire il ritorno rabbioso dei cucinieri. Alla fine l’Itas riceve meglio, ma la Lube in attacco è micidiale e a muro attentissima.

Se l’attacco gira a mille il merito è ancora una volta di De Cecco (), come al solito fenomenale nel servire i suoi bomber con palle veloci e precise. Ritorna devastante Leal () con muro, battuta, attacco… certo, in ricezione è una tassa, ma tanto ci pensa San De Cecco ad aggiustare tutto! Chi stenta a questo giro è Rychlicki (), apparso più sbaglione del solito, dimostrazione che non è  facile mantenere certi livelli giocando ogni 3 giorni. Non trova ace, ma stavolta Simon () si trasforma in capomastro bergamasco e mura i sogni di vittoria di Trento.

In casa trentina Giannelli () fatica a trovare i giusti equilibri fra i suoi martelli e manca di presenza a muro e in battuta. Nimir () mette a referto 20 punti, ma resta la brutta copia del giocatore infermabile ammirato fra dicembre e gennaio, chiudendo con un mesto 39% in attacco e tanti errori. Manca l’apporto dei centrali Lisinac e Podrascanin (), soprattutto a muro, e manca il guizzo vincente di banda, dove Lucarelli () lotta e ci mette tanta ricezione, ma da solo non può tenere in piedi tutto l’attacco trentino.


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/

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