Domani alle 20.30 il primo match interno del nuovo anno.
Il 2021 in casa Videx è partito col piede giusto. La trasferta vittoriosa di Modica è stata una vera e propria boccata d’ossigeno per la formazione grottese che è riuscita finalmente a mettere in tasca i tre punti a distanza di un mese dall’ultimo successo, restando così aggrappata al gruppo di testa insieme a Galatina, Tuscania e Pineto.
L’anticipo del secondo turno d’andata vedrà Vecchi e compagni ricevere la visita della Sistemia LCT Aci Castello nel più classico dei testa-coda. Appena tre punti in classifica (frutto del successo esterno, l’unico, contro Roma ad inizio novembre) per la compagine siciliana, fresca del ribaltone in panchina che ha visto Maurizio Lopis subentrare a Mauro Puleo ai primi di gennaio.
Fattori che, almeno sulla carta, non lasciano spazio a dubbi circa i pronostici della gara. Tuttavia lo sport ha insegnato, ben più di una volta, che nessun match è scontato, specialmente se non affrontato con il giusto piglio ed il giusto approccio. Lo ha ricordato Alex Reyes, ospite di “Attacco a due” ai microfoni di Riccardo Minnucci: “Non dobbiamo in alcun modo sottovalutare i nostri avversari. Dobbiamo scendere in campo con umiltà, cercando di fare del nostro meglio perché ci sono sempre tre punti importanti in palio.”
Il match di domani vedrà il battesimo del PalaGrotta in questo 2021. Un esordio, come da copione, rigorosamente a porte chiuse: “Il pubblico ci manca molto perché rappresenta l’uomo in più al fianco di ogni atleta – ha aggiunto lo schiacciatore classe 2000, alla sua prima stagione in serie A – Ogni volta ci sembra di giocare su un campo neutro ma purtroppo stiamo vivendo tutti un periodo molto delicato perciò dobbiamo essere responsabili e comportarci di conseguenza.”
Un’annata particolare che ha coinciso con l’esordio nel volley che conta: “Mi trovo in un ambiente che lavora e punta fortemente sui giovani e questo, trattandosi della prima esperienza lontano dalla mia zona di comfort, per me vale tantissimo – ha aggiunto Reyes – La società ha visto passare molti giocatori cubani nella sua storia, questo è un elemento di pressione ma si tratta di una pressione positiva, che mi spinge a tirar fuori il meglio di me stesso. Mi fa capire di vestire una maglia importante ed è un aspetto fondamentale nel percorso di crescita di qualsiasi giovane.”
Michael Gambini
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