Peng Shuai, spunta una mail della tennista ma per la Wta non è vera

Prima la denuncia pubblica sui propri canali social di una presunta violenza sessuale subita nel 2018 dall’ex vicepremier cinese Zhang Gaoli. Poi la sparizione, misteriosa, prima del messaggio e poi della stessa tennista mentre diversi utenti, grazie a numerosi screenshot, sono riusciti a far girare il messaggio. Resta il giallo sulla sorte di Peng Shuai, che sarebbe tornata però a farsi sentire.

Una mail sospetta rilanciata dai media ufficiali cinesi

La 35enne tennista cinese, che è stata anche numero uno al mondo nel doppio, lo avrebbe fatto con un messaggio via mail che è stato divulgato dalla China Global Television Network. “Buongiorno a tutti, qui è Peng Shuai. In merito a quanto pubblicato dal sito della Wta, il contenuto non è stato approvato né ha avuto il mio consenso per la pubblicazione. Le notizie contenute in quel comunicato, comprese le accuse di stupro non sono vere. Non sono scomparsa e non sono in pericolo. Sono semplicemente a casa e mi sto riposando, grazie mille per esservi preoccupati per me”.

La replica della Wta: messaggio non attendibile

Non si è fatta attendere la replica della Wta, l’associazione delle giocatrici di tennis per bocca del Ceo, Steve Simon: “La dichiarazione rilasciata oggi dai media statali cinesi relativa a Peng Shuai solleva solo le mie preoccupazioni sulla sua sicurezza e sul luogo in cui si trova. Ho difficoltà a credere che Peng Shuai abbia effettivamente scritto l’e-mail che abbiamo ricevuto o che creda a ciò che le viene attribuito. Peng Shuai ha mostrato un incredibile coraggio nel descrivere un’accusa di violenza sessuale contro un ex alto funzionario del governo cinese. La Wta e il resto del mondo hanno bisogno di prove indipendenti e verificabili che sia al sicuro”. Ancora più preoccupante la conclusione del messaggio di Simon che lascia grandi dubbi sulla sorte della tennista: “Ho più volte cercato di contattarla tramite numerose forme di comunicazione, senza alcun risultato” 

Su Twitter prosegue la campagna #WhereIsPengShuai.

In Cina il nome di Peng è stato oscurato sui social network, le ricerche sono bloccate. Su Twitter (censurato per i cinesi) circola l’hashtag #WhereIsPengShuai, una vera e propria campagna internazionale a cui, oltre la Wta e nei giorni scorsi Martina Navratilova, si sono aggiunti ieri Naomi Osaka e anche Novak Djokovic che si è detto “scioccato” dalla vicenda e dal buio che la circonda.

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