Andy Murray continua a credere di poter tornare al massimo livello e potersela giocare anche contro i top player. Dopo il suo buon esordio all’ATP 250 di San Diego, con la vittoria netta su Denis Kudla, lo scozzese ha parlato ai microfoni dell’ATP, dicendosi molto fiducioso per le prossime settimane.
“Mi ero allenato con Denis un paio di volte, ma non credo che avessimo mai giocato una partita prima, quindi non è facile affrontare qualcuno per la prima volta. Ho provato a chiedere in giro ad alcuni giocatori per avere qualche consiglio su quali sono i suoi punti di forza, le sue debolezze. La partita? È andata bene oggi, ma penso che prima di tutto sia fantastico essere in campo finalmente in salute e poter competere settimana dopo settimana, mi sta succedendo per la prima volta dal 2017. È passato molto tempo… Sto iniziando a sentirmi meglio dopo ogni partita. La classifica non è la mia massima priorità, ma ho avuto dei sorteggi difficili negli ultimi mesi e rientrare in alto così non è facile. Ovviamente se la mia classifica diventa abbastanza buona posso tornare essere testa di serie nei tornei e così evitare un primo turno già molto complicato. Voglio spingere per continuare a vincere, migliorare la mia classifica per darmi una migliore possibilità di andare avanti nei tornei più importanti”.
“Mi sento meglio, sto iniziando a ritrovare le giuste sensazioni in campo, già dall’US Open. A New York posso dire che per me è stato come un nuovo inizio, adesso credo di aver solo bisogno di ricominciare a battere alcuni giocatori di livello più alto. Ho avuto opportunità in quelle partite che ho giocato contro i migliori, e ora sento che il mio livello di intensità fisico e tecnico è salito ancora. Penso di poterli battere, sì, voglio provarci. Devo solo iniziare a sfruttare le mie opportunità contro di loro”.
Murray avrà subito una bella chance per provare a prendersi uno “scalpo” prestigioso. Al prossimo turno a San Diego sfiderà Casper Ruud, giovane emergente tra i più solidi in stagione, attualmente n.10 del ranking ATP e testa di serie n.2 del torneo californiano.
Sembra difficile che il 34enne scozzese possa davvero tornare agli splendori di un tempo, e non solo per la operazione all’anca subita. Il suo, anche nei migliori momenti – tipo nella seconda parte del 2016 – è sempre stato un tennis molto dispendioso e particolarmente legato alla massima efficienza fisica. Grandi rincorse, forte nel difendersi, controbattere e quindi prendersi il punto dopo aver ribaltato lo scambio. Senza la miglior mobilità, intensità e reattività, il tennis di Andy è sempre stato come “spuntato”, che riesca a trasformarsi adesso in qualcos’altro pare complicato. Eppure lui è tornato a crederci, rinvigorito da questa sua nuova fase di carriera. L’importante è che si diverta, sembra affrontare il tutto con il giusto spirito, godendo match dopo match la nuova opportunità di essere in campo.
Marco Mazzoni
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