Medvedev vs. Tsitsipas, per sfidare il trono del “Djoker” (di Marco Mazzoni)

Non ce ne voglia il bravissimo e sorprendente Karatsev, nessuno credeva che oggi il 27enne russo potesse sconfiggere Djokovic. A Melbourne il n.1 del mondo ha vinto tutte le semifinali a cui aveva partecipato. La Rod Laver Arena è IL suo campo, adora la velocità della superficie, il rimbalzo, le palle, tutto. È sempre il più pronto tra i big a scattare dai blocchi ed iniziare una nuova stagione. Vincendo. Sarà la nona finale per il serbo, ed è molto probabile che possa suonare la propria Nona Sinfonia. Il suo tennis del resto è imponente quanto gli straordinari capolavori del Maestro Beethoven. Certi palati non gradiscono il suo incedere un po’ robotico, fluido sì ma irrimediabilmente costruito. Plasmato con duro lavoro, visione e precisione per dominare nel tennis dei nostri giorni.

Sarà di tutt’altra pasta lo sfidante per il titolo 2021 degli Australian Open. A contendere l’ennesimo Brooke Norman Trophy a Nole, in campo ci sarà il tennis classicheggiante ma attualissimo di Stefanos Tsitsipas, o quello “storto”, tattico, cerebrale di Daniil Medvedev. Due giocatori emergenti, terribilmente diversi. In tutto.

A livello tecnico, non li accomuna proprio niente. Stefanos è l’erede prediletto della scuola classica, e si potrebbe dire “beh, da uno nato ai piedi dell’Olimpo, cosa aspettarsi di diverso…”. Rovescio ad una mano estremamente elegante (più bello che forte a dire il vero), impatti puliti e veloci, a costruire un gioco a tutto campo fatto di accelerazioni e cambi di ritmo col diritto, servizi potenti e variazioni di tocco. Fin troppo poco a rete, con la sua mano e un tennis offensivo potrebbe e dovrebbe scendere più spesso in avanti. È fortissimo ma non del tutto evoluto a mio avviso, può crescere ancora in mille aspetti. La rimonta strepitosa di ieri su Nadal ha confermato che il ragazzo sta diventando uomo sul lato personale. Nel recente passato era un bello e impossibile, non amava “sporcarsi” troppo nella lotta, facendosi da parte quando il gioco si faceva troppo duro e non gli era consentito vincere di puro talento. Ha mangiato la polvere, ha riflettuto molto e capito che senza elevare a tutta il proprio spirito combattivo non sarebbe mai arrivato in cima, accettando anche di poter vincere giocando male o peggio del suo potenziale. Talvolta, vincere “ugly” può andare benissimo lo stesso… Un passo non scontato per un tipo col suo piglio, uno che non ama perdere e che mentalmente è da sempre “programmato” per essere il migliore. Questo Tsitsipas che lotta, che ringhia (ma non sbraita), ci piace assai.

Di fronte il moscovita Medvedev, totalmente opposto a Tsitsipas. “Bello” il greco, un po’ “storto” il russo; tennis classico Stefanos, totalmente personale e antiestetico Daniil; istintivo e umorale TsiTsi, cerebrale, tattico e affascinante Medv. Troppo diversi per legare i due, tanto che nonostante la breve carriera già si son scontrati un paio di volte. La più clamorosa a Miami 2018, quando dalla bocca del greco uscì un infelice “bullshit russian” (beh, avete capito…), che fece esplodere di rabbia Daniil a fine match, spinto ad urlare verso l’arbitro “non è colpa mia se l’altro è un ragazzino viziato che non sa lottare in campo”. La risposta piccata di Tsitsipas arrivò qualche mese dopo sui social (dove è abilissimo ad alimentare il proprio personaggio…), con un’affermazione piccata contro il tennis del russo, definito “noioso, è capace solo di tirarti la palla di qua in qualche modo”.

I due pare abbiano seppellito l’ascia di guerra, ma in campo domani mattina se ne vedranno delle belle, perché entrambi non possono lasciarsi sfuggire quest’occasione d’oro per andare a sfidare il n.1 al mondo, e provare non solo a detronizzarlo ma a far trionfare finalmente questa tanto promossa “NextGen” che continua a restare in scia ai super-campioni, ATP Finals a parte. Già, perché i due, tra l’altro, sono proprio gli ultimi vincitori del Masters a Londra, prima il greco nel 2019 e l’anno scorso Daniil, in un’edizione clamorosa in cui sconfisse tutti i migliori con un tennis inestricabile.

Che partita vedremo? Intanto, si spera molto bella. Il contrasto di stile è totale. I precedenti dicono 5-1 Medvedev, ma sono tutti un po’ datati. L’ultimo, alle Finals 2019, l’ha vinto Stefanos. Negli Slam, l’unico match tra i due è di US Open 2018, vittoria del russo in quattro set. La sensazione, per il torneo disputato e non solo, è che Medvedev sia favorito e ancora un po’ più forte. Daniil ha esattamente il tennis per mandare fuori palla Stefanos, perché è un difensore fortissimo, che non ti dà ritmo e può ribaltare lo scambio all’improvviso con una bordata da destra o da sinistra che non leggi e ti lascia fermo. Inoltre, se prende ritmo alla battuta, nei suoi turni di servizio quasi non gioca. Scacco Matto? Possibile, Tsitsipas dovrà indovinare una prestazione di quantità paragonabile alla sua vittoria su Rafa, ma paradossalmente prendendosi ancora più rischi. Infatti nella bellissima rimonta vs. Nadal, Stefanos dal terzo set ha giocato molto bene e servito benissimo, ma ha approfittato di un calo fisico importante del rivale, che ha iniziato a sbagliare di più e soprattutto giocare meno intenso e più corto. Medvedev proporrà per 4 ore una ragnatela di palle diverse per angolo, rotazione e profondità, molto difficili da attaccare, e Tsitsipas non sembra possedere la potenza per sfondare il rivale. Come può vincere Tsitsipas? Se Medvedev giocherà al suo meglio, Stefanos dovrà essere molto aggressivo, rubare tempo a Daniil e costringerlo a prendersi rischi con passanti, colpi da fuori dal campo, chiamandolo a rete. Dovrà stanarlo dalla sua “tana” e portarlo a giocare dove non ama. 

È una sfida affascinante, perché anche a livello mentale sarà bellissimo vedere chi sarà più pronto e tosto. TsiTsi avrà preso una fiducia enorme dopo cotanta vittoria, Daniil finora ha macinato il suo tennis col pilota automatico. A volte il russo cala nell’intensità, e quando la prima non gira tutto il suo tennis ne risente molto, perché in quel caso nei propri turni di servizio è costretto a prendere più iniziative del solito invece di contrattaccare, e questo scombina non poco i suoi piani.

Ci sarebbe ancora moltissimo da dire per presentare questa sfida. Lasciamo che a parlare sia il campo, domattina. È una partita che potrebbe diventare un classico nelle fasi finali degli Slam. Gli ingredienti per un match splendido ci sono tutti, speriamo che Stefanos non si sia scaricato troppo mentalmente, e che entrambi giochino il miglior tennis. Chi sfiderà il trono del Djoker domenica?

Marco Mazzoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/

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