Solo ad agosto era ancora in campo nel circuito Atp, nemmeno due mesi dopo è a bordo campo a seguire, consigliare, far crescere Andrea Pellegrino, uno degli azzurri più in forma e più “caldi” dell’ultimo periodo. Luca Vanni, toscano puro sangue della provincia di Arezzo, studia da allenatore e alla Tennis Napoli Cup sta seguendo il pugliese 24enne Pellegrino, guidandolo fino alla semifinale del Challenger Atp sui campi del TC Napoli, contro il croato Ajdukovic. In pochi mesi il ragazzo di Bisceglie ha scalato oltre 100 posizioni nel ranking Atp, raggiungendo proprio questa settimana il suo best ranking, al numero 228.
“Ma il merito è tutto suo – spiega Luca vanni, con l’umiltà che da sempre lo contraddistingue -, io cerco solo di portare a lui le mie esperienze da giocatore professionista, i miei consigli, di trasmettergli le sensazioni vissute. Poi tocca ad Andrea vincere le partite”. E Andrea di partite ne sta vincendo: 3 a Napoli (prima della semifinale), 4 fino alla finale della settimana scorsa nel Challenger di Lisbona e la stagione non è ancora finita.
“Pellegrino è sicuramente un ragazzo sul quale lavorare tanto e bene, cercava i punti Atp per entrare nelle quali dell’Open d’Australia del 2022 e credo ci sia riuscito. Operazione conclusa bene, ora toccherà a lui decidere il suo futuro più ampio”. Quel futuro che invece Luca Vanni ha ben chiaro in testa: “Voglio capire come allenatore quanto posso migliorarmi e dove posso arrivare. Faccio fatica a dire la parola allenatore, anche perché ero giocatore fino a poco tempo fa e non sono certo all’altezza degli allenatori veri. Ma mi gusta molto allenare, è una esperienza che volevo fare e ora mi sto divertendo”.
Ha scelto di iniziare con il CT Sinalunga, il club toscano di tradizione in provincia di Siena, dove è cresciuto e dove si sente a casa; ha preso un impegno di 20 settimane da dedicare tutte al club. A 36 anni ha smesso con il tennis internazionale, lui che è stato top 100 del mondo e finalista nell’Atp Tour di San Paolo in Brasile da over 30, ma non ha certo smesso di giocare a livello nazionale, visto che proprio con il Sinalunga disputa e vince in serie A2.
“All’inizio smettere di fare tornei è stata dura, anche perché ho speso una vita a inseguire i sogni di diventare un giocatore professionista. Forse è il momento giusto: al Sinalunga abbiamo una struttura avviata con 5 campi, tutti i settori coperti e con uno staff tecnico per me ottimo, con Giovanni Galuppo, l’ex top 200 del mondo Diego Alvarez e con Sandra De Amelio. Ci stiamo allargando anche al Torrita di Siena. Insomma, vogliamo fare le cose per bene ed è una bella sfida. Oltre a Pellegrino, seguiamo Paula Ormaechea, ex n.59 del mondo, la diciannovenne Linda Salvi, il perugino Stefano Baldoni che è in classifica Atp, è stato con noi Daniele Capecchi ex top 500 del mondo”.
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