La 37ª edizione del Lemon Bowl prosegue spedita. I tabelloni di qualificazione sono entrati nella fase clou, e sui campi di New Penta 2000, Eschilo 2 e Polisportiva Palocco i match si sono susseguiti senza esclusione di colpi. Dopo l’arrivo di Emma Scaldalai, Roma ha abbracciato gli altri partecipanti dall’estero. Ai giovani tennisti provenienti da Russia, Francia, Croazia, Belgio, Svizzera, Romania e Malta, si è aggiunta la bosniaca Tea Kovacevic, impegnata nell’under 12. Venerdì 1° gennaio il torneo non si ferma e assegnerà i pass per i main draw.
Pescosolido: “Coppa Davis? Sognare non è sbagliato” – Avanza al turno decisivo delle qualificazioni Mattia Pescosolido, figlio di Stefano, che sta prendendo parte al torneo under 12. Dopo tanti anni l’ex numero 42 ATP è tornato al Lemon Bowl in qualità di genitore e coach: “Mi fa piacere esserci e aver rivisto tante persone. Il livello di tennis è sempre alto ed in ogni categoria ci sono i migliori: il campo partecipanti vale più di quello di un campionato italiano”. Non ha dubbi Pescosolido che si è presentato in trasferta con Mattia e altri ragazzi dello Sporting Milano 3: “Giocare questa rassegna è sempre un’esperienza formativa, mi fa piacere che qui ci sia anche Mattia. Sono felice che i miei figli giochino a tennis, con loro ho un bel rapporto, anche se ricoprire un doppio ruolo non è sempre facile”. L’ex tennista laziale si è poi congedato con un commento sul momento del tennis azzurro: “Siamo messi molto bene. Nel maschile abbiamo tanti atleti in top 100 e anche tra i primi 200: penso che i ragazzi abbiano proprio cambiato mentalità. Coppa Davis? Sognare non è sbagliato, l’organico per conquistare il titolo non manca”.
Gigante torna al Lemon Bowl – Nella giornata odierna gli spalti del New Penta 2000 hanno ospitato anche Matteo Gigante, attuale numero 563 ATP, nel 2016 vincitore del Lemon Bowl under 14. “Ho giocato qui dall’under 8 all’under 14, ogni volta mi sento a casa – le parole del romano, che dopo tante sconfitte si prese il titolo all’ultima occasione utile -. Dopo quel successo abbracciai forte il mio maestro Alessandro Galli, un ricordo indimenticabile”. Sui campi della rassegna Gigante è cresciuto incontrando anche momenti negativi che hanno fatto parte del naturale percorso di crescita: “I ricordi più brutti? Sicuramente le volte che non sono riuscito ad andare oltre il secondo turno, ero fisicamente più piccolo degli altri”. Dopo essersi ricongiunto a Galli, Gigante sta lavorando nella capitale per il 2021: “La preparazione sta andando bene, non sono mai stato così motivato. Obiettivi? Meglio non sbilanciarsi”.
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