Era una notizia che nessun appassionato di tennis voleva leggere. Manolo Santana è morto questo sabato all’età di 83 anni.
Il campione madrileno nel 1961 e nel 1964 batté Pietrangeli nella finale del Roland Garros ma tra i due c’è stata un’amicizia duratura. In carriera ha conquistato anche gli Us Open 1965 e Wimbledon nel 1966; primo spagnolo di sempre consacrato sull’erba più famosa.
Santana aveva una malattia degenerativa che lo ha tenuto lontano dai riflettori negli ultimi anni. L’ultimo suo incarico di rilievo è stato quello di direttore del Mutua Madrid Open ed ha passato il testimone a Feliciano López due anni fa – una posizione che ha ricoperto dal 2002, anno in cui la competizione è stata creata. Come manager ha lasciato un chiaro segno in uno dei più grandi tornei del mondo, ma come tennista è stato un vero pioniere.
Santana è stata la prima grande figura del tennis spagnolo, primo iberico ad occupare il trono della classifica ATP nel 1965. Nel 1966 realizzò un sogno vincendo Wimbledon, ma finì con altri due titoli, come dicevamo, al Roland Garros e uno agli US Open. Una carriera unica che ha continuato anche come capitano della nazionale spagnola in Coppa Davis e che non sarà mai cancellata.
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