Giorno dopo giorno, la situazione che coinvolge la tennista Shuai Peng continua a fare notizia – e con sempre maggiore risalto – in tutto il mondo. Ora, il caso ha raggiunto Amnesty International, che ha commentato la situazione in un comunicato.
“Tenendo presente che il governo cinese ha tolleranza zero per le critiche, è assolutamente preoccupante che la tennista Shuai Peng sia scomparsa da quando ha fatto dichiarazioni pubbliche accusando un ex funzionario del governo. L’ultima dichiarazione attribuita alla Peng rende l’intera vicenda ancora più preoccupante”, si legge nel messaggio dell’organizzazione non governativa che difende i diritti umani.
Il presidente della WTA Steve Simon ha ribadito l’intenzione di abbandonare i tornei in Cina dopo il Caso Peng.
Ricordiamo che la Cina è stata il principale partner strategico della WTA per diversi anni, con più di una dozzina di eventi disputati ogni anno con tre dei più grandi eventi del circuito: il WTA 1000 a Pechino e Wuhan e le WTA Finals a Shenzhen, che non si sono però svolti nel 2020 e 2021 a causa della pandemia.
“Vogliamo un’indagine indipendente. Siamo disposti a smettere di tenere qualsiasi tipo di attività in Cina”, ha assicurato Simon al ‘New York Times’.
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