Djokoivc: “Non mi pento di esser venuto a Tokyo. Ho alcuni problemi fisici, spero sarà tutto ok per NY”

Il 2021 di Novak Djokovic è stato straordinario, una cavalcata vincente con il successo nei 3 Slam disputati, superando anche lo scoglio più arduo, Nadal a Roland Garros. Manca solo un tassello, US Open, per completare quel Grande Slam che manca dai tempi di Rod Laver e che lo isserebbe ancor più nella Leggenda. Djokovic puntava anche al Golden Slam, che include la medaglia d’oro Olimpica, impresa riuscita a Steffi Graf nel 1988. Purtroppo per il serbo, gli ultimi due giorni sono stati un vero e proprio incubo a macchiare una stagione quasi perfetta. Prima la sconfitta in semifinale contro Zverev, dovuta ad un vero e proprio crollo fisico e mentale dopo aver vinto il primo set (ma bravo Sasha nel giocare benissimo dal secondo set); oggi una battaglia persa contro Carreno Busta, che gli costa il bronzo e pure il ritiro dal doppio misto. Una spedizione quindi amara per il serbo, che se ne torna a casa più stanco, con qualche problema fisico e soprattutto senza medaglie.

Nelle parole del n.1 raccolte dal collega Ozmo, trapela tutta la delusione per la conclusione della sua esperienza Olimpica, ma zero rimpianti. Semmai un po’ di preoccupazione per qualche fastidio fisico, con US Open tutt’altro che lontano, anche se non ha chiarito di quali problemi abbia sofferto. Ecco alcuni passaggi del pensiero di Djokovic nella press conference post-partita.

Non mi pento affatto di essere venuto a giocare alle Olimpiadi. Credo fermamente che non ci siano coincidenze nella vita, che tutto accada per un motivo. Ho già avuto delle sconfitte devastanti alle Olimpiadi e in altri grandi tornei, e so che normalmente quelle sconfitte mi hanno reso più forte. So che tornerò, cercherò di continuare e raggiungere i Giochi Olimpici di Parigi per poter vincere una medaglia per il mio paese. Ho dato tutto, questo è sport: ho dato tutto quello che mi era rimasto, che purtroppo non era molto…“.

Mi sono ritirato dal doppio misto per infortunio, e non per uno solo. Spero che questo non mi impedisca di stare bene per gli US Open. Questa è la terza volta che perdo in semifinale e, per le mie aspettative… voglio scusarmi con tutti i tifosi serbi che ho deluso. So che molti si aspettavano una medaglia da me, come io stesso. Mi dispiace molto anche per Nina (Stojanovic, sua compagna nel doppio misto, ndr), ma il mio corpo mi ha abbandonato, ho giocato sotto farmaci, con dolore ed enorme stanchezza”.

“Mi dispiace non essere riuscito a vincere una medaglia per il mio paese, né in singolare né in doppio. Semplicemente non ho fatto il mio lavoro, né ieri né oggi. Il mio livello di tennis è sceso, anche perché ero esausto fisicamente e mentalmente. Spero che queste conseguenze fisiche non mi creino alcun problema per gli US Open. È qualcosa di cui non sono sicuro oggi, ma non mi pento di nulla, devi dare tutto per il tuo paese. Il mio cuore è dove dovrebbe essere perché so di aver fatto del mio meglio: amo giocare per il mio paese, questa volta non ho avuto successo, ora è il momento di voltare pagina e guardare avanti”.

In effetti non si può rimproverare assolutamente niente a Djokovic a livello di impegno. Stava giocando un buon tennis, come mostrato nei match del torneo, ed anche nel primo set della semifinale. Poi si è come spenta la luce, o meglio la lancetta del serbatoio ha segnato rosso, fino a svuotarsi. Ricordiamo in passato alcune sconfitte di “Nole” in tornei giocati con caldo estremo e grande umidità, condizioni che il fisico del serbo sembra patire particolarmente (considerando anche quanto la massima efficienza fisica sia decisiva nel tennis di Novak). Oggi ha lottato, per quasi tre ore, contro un Carreno davvero tosto e positivo, che è andato a prendersi di forza una meritata medaglia di bronzo. Novak esce dai Giochi sconfitto, senza medaglia, probabilmente acciaccato, ma davvero a testa alta per come ha dato quel che aveva per rappresentare il suo paese.

Marco Mazzoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/

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