Courmayeur, il laboratorio delle baby campionesse. La Tauson batte la Gatto Monticone “non sono soddisfatta della mia partita”

Giovanissime sugli scudi ai piedi del Monte Bianco. Clara Tauson (classe 2002) centra agevolmente i quarti battendo la nostra Gatto Monticone (“Ma non sono soddisfatta della mia partita”), così come le ragazze del 2000, Ann Li e Dayana Yastremska. Una è in enorme ascesa, l’altra cerca il rilancio proprio a Courmayeur.

È sempre più il torneo delle giovani. Dayana Yastremska e Ann Li sono nate nel 2000, Clara Tauson addirittura nel 2002. Il Courmayeur Ladies Open – Cassina Trophy (235.238$, Mapei indoor) sta diventando un laboratorio per aspiranti campionesse, magari future vincitrici Slam. Qualcuna di loro ha già dimostrato di avere la qualità per competere a certi livelli. Clara Tauson, ad esempio, ha battuto Emma Raducanu nella finale del WTA 125 di Chicago, giocato una settimana prima dello Us Open. Poi è successo che la danese ha perso al secondo turno contro la n.1 del mondo, mentre la britannica ha vinto il torneo. “Ma non ho pensato che avrei potuto essere al suo posto – ha detto la Tauson dopo il successo su Giulia Gatto Monticone – ogni torneo è una storia a sé, io ho affrontato la Barty, mentre Raducanu e Fernandez hanno giocato in modo fantastico. Hanno la mia stessa età, abbiamo giocato diverse volte… la prossima volta spero di esserci anch’io”. Nonostante abbia centrato i quarti, la danese non era troppo soddisfatta della sua prestazione, un 6-4 6-1 che conferma la sua competitività quando si gioca al coperto. Quest’anno si è già imposta ai tornei di Lione e Lussemburgo, in condizioni molto simili a quelle di Courmayeur. In realtà, la Gatto Monticone ha giocato un ottimo primo set. È andata per due volte avanti di un break, ha tenuto fino al 4-4, ma poi non è riuscita a contenere lo strapotere fisico della sua avversaria, la cui palla è decisamente più pesante. La piemontese si muove bene, ha giocato tanti slice e ha complicato la vita alla Tauson, che però si è focalizzata soprattutto su di sé. “Match più difficile del previsto? In realtà non mi aspettavo niente, la verità è che nel primo set ho giocato praticamente senza servizio e senza dritto. Poi ho trovato il mio gioco e le cose sono andate meglio”.

LE RAGAZZE DEL 2000
La danese tornerà in campo venerdì e la sua avversaria potrebbe affrontare Ann Li, la nuova stellina del tennis americano. Reduce dal primo titolo WTA a Tenerife, è passata dal cemento all’aperto – e sul livello del mare – all’indoor montanaro di Courmayeur. Eppure è riuscita a battere l’altra giovanissima Kamilla Rakhimova, in un match davvero combattuto. Gran servizio, colpi potenti e gesti fluidi, la Li sembra avere le stimmate per diventare una campionessa. Avrebbe potuto avere un minimo di appagamento, invece ha lottato a fondo: è finita 4-6 6-3 6-4, peraltro annullando una palla break nell’ultimo game. “In effetti c’è voluto un po’ per adattarmi alle nuove condizioni, ma ce l’ho fatta in tempo” ha detto l’americana, che a differenza di tante coetanee ha frequentato la scuola tradizionale anziché allenarsi 4-5 ore al giorno sin da piccola. “Non credo che una soluzione sia migliore dell’altra, ogni ragazza è diversa. Io penso che avere una crescita normale, tradizionale, sia stata la cosa migliore per me. E spero che possa pagare per il resto della mia carriera”. Figlia di genitori cinesi, nata in Pennsylvania e residente in Florida, la Li potrebbe ben presto diventare una stellina del tennis. E non solo di quello americano. È ancora giovanissima Dayana Yastremska, sebbene abbia già vissuto esperienze forti, a partire da una discussa sospensione per una positività all’antidoping, quando furono rilevate tracce di testosterone nel suo organismo. In sede processuale è stata pienamente assolta, ma ha saltato la prima parte della stagione. Adesso è nei quarti a Courmayeur e punta a rilanciarsi. “Durante quel periodo ho imparato molte cose, ho avuto il tempo per riflettere e comunque mi sono sempre allenata. Sono contenta che la vicenda sia finita nel modo giusto e credo di essere cresciuta come persona. Sì, direi che la pausa mi è servita per essere ancora più motivata e ambiziosa”. Aveva appena battuto Kateryna Kozlova in un complicato derby ucraino, chiuso 6-3 3-6 7-5. Avanti 5-3, Dayana si era fatta riprendere ma è riuscita a chiudere, soprattutto con la grinta, anche perché è ancora piuttosto fallosa. “Non saprei dire quale sia stata la chiave vincente, ma sono davvero felice di aver vinto una partita in tre set. Questo ho perso moltissime volte al terzo, almeno oggi mi sono resa conto che queste partite posso vincerle anche io”. In effetti, quest’anno aveva perso tutte le sei partite giunte al terzo set. Adesso la n.79 WTA avrà un giorno di riposo, poi è attesa da un test azzurro: venerdì troverà la vincente del derby tra Jasmine Paolini e Lucrezia Stefanini.


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/

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