Finale a sorpresa in quel di Dubai tra una WC ed un qualificato. Non che il ricciolone sudafricano non meriti, per carità, ma vorrei che fosse Aslan ad alzare il trofeo. Alcuni nutrono dubbi sulle sue prestazioni,io no: certa robaccia non fa imparare a giocare quel tennis lì in due mesi. Ho letto che ha subito gravi infortuni in carriera e che ha patito per non meglio identificati problemi di natura psicologica,stando a quel che dice il suo coach. Nonostante l’età, a me piacciono ancora le favole, e vedere un giocatore che a 27 anni all’improvviso esplode in questo modo, giocando un tennis fatto di vincenti a pioggia di meteore, mi sembra un degno episodio da “Le mille e una notte”. Ieri ha sconfitto Rublev, prendendolo a pallate al di là del risultato, scagliando vincenti di dritto e rovescio con angoli impossibili, anticipando ogno colpo con timing impressionante e piedi perennemente in campo, aggredendo come una furia addirittura la prima di servizio di Andrej. Aslan, il Leone del Caucaso, è una belva assetata di vittoria.
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