TOKYO – “Se le regole restano queste, nessuno andrà in Cina alle Olimpiadi di Pechino”. La trionfale edizione giapponese si sta chiudendo, ma il segretario generale del Coni Carlo Mornati sta già pensando ai Giochi invernali 2022. Ormai vicinissimi, solo sei mesi causa rinvio di Tokyo di un anno, un lasso di tempo ridottissimo per programmare una strategia vincente nell’epoca del Covid. Così Mornati, facendo l’analisi del modello-Tokyo, lancia l’allarme che non è solo italiano ma internazionale: “L’edizione di Pechino si sta dimostrando complicata. La Cina è chiusa, non per noi ma per tutti. Sarà molto difficile riuscire a fare quello che abbiamo potuto fare qui. Non faccio fatica ad ammettere che in termini di programmazione siamo indietro. Non ci sono voli, bisogna fare la quarantena per andare in Cina. Adesso siamo preoccupati perché dobbiamo mandare a novembre due federazioni (sci e ghiaccio) a fare test event degli impianti olimpici che sono stati compressi nell’ultimo periodo. In genere queste gare si facevano dodici mesi prima, invece con questa programmazione lo sci alpino non vorrebbe andare a Pechino. A oggi nessuno può andare in CIna perché servono quattordici giorni di quarantena. Se le regole restano queste sarà difficile organizzare le Olimpiadi. Abbiamo parlato col comitato organizzatore giapponese che ci ha mostrato il protocollo: se sarà confermato, non ci andrà nessuno in Cina”.
L’edizione cinese si sta già dimostrando complicata, da tanti punti di vista. In programma dal 4 al 20 febbraio 2022, si propone di rilanciare impianti dei faraonici Giochi estivi 2008: il National Stadium da 80mila posti per la cerimonia di apertura e chiusura, l’Aquatics Center del nuoto riadattato per il curling , l’indoor Stadium della ginnastica per l’hockey su ghiaccio, il China National Convention Center per il centro media e tv (Mpc e Ibc). Il teatro della gare sulle neve è stato invece collocato nel distretto dello Yanqing, con sci alpino, slittino e bob sulle montagne Xiaohaituo a 90 chilometri da Pechino. La rivalità e le tensioni con gli Stati Uniti hanno però creato un clima di ostilità sul fronte del governo americano, che denuncia la repressione nella regione dello Xinjiang e non esclude qualche forma di boicottaggio. L’arrivo del Covid ha portato poi a misure eccezionali da parte del governo cinese, che mentre l’Europa e gli Stati Uniti stanno riaprendo continua a imporre quarantena e blocco dei voli. Una situazione ancora più complessa di quella che ha preceduto le già difficili Olimpiadi di Tokyo.
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