In Francia le moto non possono più passare tra le automobili nel traffico ma devono rispettare la fila. La nuova legge stradale lo impone da qualche settimana, ma i motociclisti transalpini non ci stanno. Le manifestazioni di protesta hanno coinvolto immediatamente varie zone del paese, compresa – naturalmente – la capitale Parigi, con il movimento FFMC a guidare la rivolta contro le decisioni del governo.
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In centinaia hanno raccolto l’appello della FFMC (traducibile in “Federazione Francese dei Motociclisti Arrabbiati”) a protestare per la definitiva legalizzazione della circolazione tra le file del traffico delle due ruote. Sono anni che in Francia la questione va avanti, ora si è passati alla rivolta per le strade di Parigi: un corteo di mezzi a due ruote si è riunito a Porte Dauphine e ha sfilato lungo il “peripherique”, il raccordo della capitale, causando blocchi e ingorghi in tutto il perimetro.
Il nuovo divieto per moto e scooter di circolare tra le file di automobili anche se ferme è in vigore da 1° febbraio nella regione di Parigi e in altri dipartimenti; da tempo, sulle finestre del Ministero dell’Interno, sono affissi adesivi con la scritta “Più moto=meno traffico”. In realtà, questo provvedimento era in atto da molto prima, ma negli ultimi cinque anni era stato indetto un regime provvisorio che concedeva la circolazione tra le file in via sperimentale. Ora questo periodo è stato dichiarato concluso e si è tornati al vecchio status di divieto, con sanzioni da 135 euro per chi commette l’infrazione e la decurtazione di 3 punti patente. I francesi, però, hanno fatto presto a dimostrare che non sono affatto d’accordo.
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