ROMA – “La mia priorità era quella di continuare con la Ducati, ma poi è stato tutto avvolto dal silenzio. Non posso svelare tutto ciò che mi ha portato a questa scelta senza finire nei guai. Penso che Aruba volesse tenermi ma c’erano delle ragioni dietro le quinte che hanno impedito il rinnovo, perché avevano preso qualcun altro”. Scott Redding, intervistato da “Speedweek”, ha parlato del suo addio al team Ducati Aruba in Superbike a fine 2021, per migrare verso la BMW, e svelando anche alcuni retroscena della sua esperienza con la casa italiana: “Quando sono arrivato dalla BSB la Ducati non mi voleva. Ho avuto il posto solo perché Bautista se n’era andato. Ma a me andava così, avere quel posto è stata una combinazione fortunata e lo sapevo bene. Ma ora vado dove vogliono Scott e dove hanno bisogno di lui”.
Redding ha anche commentato il suo passaggio alla BMW a partire dalla prossima stagione, svelando di aver ricevuto un’offerta già nel 2019: “A quel tempo la moto non aveva il potenziale giusto, era un progetto nuovo e non avevano le conoscenze necessarie. Io venivo dalla Superbike britannica e dovevo dimostrare di poter lottare per il campionato. E l’offerta Ducati l’ho presa al volo, era la seconda moto più veloce del campionato. Ora la situazione è differente, la BMW ha fatto passi avanti e la moto può competere per la top5. Su questa buona base, penso di poter dare una mano. Mi hanno voluto così tanto che è stato impossibile dire di no”.
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