Schumacher, dai 7 trionfi di Michael al debutto di Mick

Tratto da “Speciale Gran Premio dell’Emilia Romagna” in edicola oggi 16 aprile con Tuttosport

Motor Valley, ma anche Schumacher’s Land. Imola è la vera casa motoristica della famiglia di Kerpen. Lo è stata, torna ad esserlo, chissà quando lo sarà. Una saga iniziata nel 1994, con il primo dei sette successi (record al Santerno, condito anche da cinque pole) di papà Michael nel giorno della tragica morte di Ayrton Senna, ripresa nel 1999 segnato dalla nascita del figlio Mick e dal primo trionfo in Ferrari del Kaiser con sette trionfi di fila targati Schumacher, con in mezzo anche quello di zio Ralf nel 2001. Una saga che domenica vivrà un nuovo atto, con il biondino scelto dalla cantera rossa (FDA) non (solo) per il nome a vivere un’emozione forte sulla pista che bazzicava da bambino nei box. Con la Haas motorizzata Ferrari che l’ha visto debuttare in Formula 1 in Bahrain con un 16° posto. Passione, tragedie, trionfi: ci sono sempre stati tutti gli elementi dell’epopea nella Schumacher’s Land fino al 2006, anno dell’ultimo successo di Michael in Emilia prima che andasse in pensione anticipata (salvo ripensarci e tornare con la Mercedes) e che il Circuito intitolato ad Enzo e Dino Ferrari venisse dimenticato dalla Formula 1, che l’ha riscoperto con il Covid. San Santerno, 1° novembre 2020. E un’immediata riedizione in questo 2021 del non ancora ritorno alla normalità.

Riesumato il Sindacato Piloti

Dicevamo del tragico 1994, l’inizio della saga Schumacher a Imola. Quella domenica del primo maggio, a conclusione di un weekend nero e folle (l’incidente di Rubens Barrichello nelle prove del venerdì alla Variante Bassa con frattura del setto nasale, di un braccio e una costola; la morte di Roland Ratzenberger nelle qualifiche del sabato e quella di Senna nella gara di domenica, funestata anche dal ferimento di cinque meccanici con una ruota persa dalla Minardi di Michele Alboreto), il giovane Michael lanciato con la Benetton di Flavio Briatore (la B194 motorizzata Ford Zetec) verso il suo primo (di sette) titolo mondiale, parlò da nuovo capo: «Non posso sentirmi soddisfatto e felice – disse dopo il suo quinto di 91 successi -. In questo weekend sono successe così tante cose che dobbiamo imparare da tutto ciò e fare in modo che non avvenga più». Fu il primo atto della ricostituzione della Grand Prix Driver’s Association, il sindacato dei piloti che era stato messo nel dimenticatoio 12 anni prima e del quale Schumi venne eletto presidente. Sono dovuti passare poi cinque anni per rivedere Michael sul gradino più alto del podio. Una festa immensa, perché con la Ferrari: 1999, s’interrompe un digiuno rosso che a Imola durava da 16 anni. E inizia una striscia di sette successi consecutivi targati Schumacher: cinque del Kaiser con la Ferrari (2000, 2002, 2003, 2005) e uno del fratello Ralf nel 2001 con la Williams BMW. Uno, quello del 2003 (65° della sua carriera), sofferto, concluso con il braccio e il casco listati a lutto e le lacrime sul podio poche ore dopo la morte di mamma Elisabeth, da tempo malata di cancro. Un GP, corso la domenica di Pasqua (20 aprile) con una prima fila tutta Schumacher (pole del ferrarista, i due fratelli divisi da appena 14 millesimi) e un blitz di entrambi al capezzale della madre.

Cinque anni fa col nome della madre

Adesso tocca al nipote, il figlio di Michael, che torna a Imola da protagonista del Circus dei grandi cinque anni dopo averci il debutto su una monoposto, nel campionato italiano di Formula 4. Maggio 2016: Mick, che aveva 17 anni e 2 mesi ed era iscritto con il cognome (Betsch) di mamma Corinna. Un modo per non attirare l’attenzione, per restare tranquillo. Peccato che sul fianco della sua Prema ci fosse scritto M.Schumacher. All’arrivo alle verifiche tecniche scoppiò il finimondo. Ora in Formula 1 a Imola torna quel nome. A tutti gli effetti. Con la Haas motorizzata Ferrari e il logo della scuola giovanile di Maranello. Per riprendersi la Schumacher’s Land.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/formula-1

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