Nuovi compagni d’avventura, o tutto finirà presto. Il progetto Bloodhound ha le ore contate e già è stato salvato, nel 2018, dall’intervento di Ian Warhurst e la sua Grafton LSR; oggi il Covid si è rivelato un ostacolo molto difficile da superare ed è iniziata la ricerca di nuovi partner per non essere costretti a far tramontare l’idea di un’auto a reazione che tocchi quota 1.000 miglia orarie.
La holding presieduta da Warhurst, Grafton LSR, è in vendita dopo l’uscita dal progetto Bloodhound, che nel 2019 aveva compiuto il primo passo verso il record di velocità su terra: 600 mph (965 km/h) nei test di velocità in Sudafrica, poi il Coronavirus ha fermato il mondo. Ora, se non si troverà un acquirente per Grafton LSR, Bloodhound sarà parcheggiata in un deposito e probabilmente non ne uscirà mai più. Secondo il calendario del team, l’auto a reazione dovrebbe riuscire a sfondare quota 1.000 mph (1.609 km/h) nel 2022, raggiungendo lo scopo della cifra tonda e naturalmente del nuovo record mondiale, oggi fermo a 763 mph (Thrust SSC nel 1997). Il prossimo step di Bloodhoud sarebbe quello di implementare il razzo monopropellente su misura derivato dall’Eurofighter Typhoon, che consentirebbe di arrivare a 800 mph. Questa fase del lavoro necessita di un investimento di 8 milioni di sterline, l’ostacolo più grande dopo la crisi economica scaturita dalla pandemia.
Warhurst cerca dei partner: “L’idea era di provare che la cosa potesse funzionare, poi ottenere una sponsorizzazione che ci avrebbe portato all’ultima parte del viaggio, ma questo non è successo. Il Covid ci ha reso la vita molto difficile. La gente mi chiede se i soldi sono stati sprecati. Io non credo: abbiamo dato lavoro a delle persone, quelle persone e quelle imprese hanno pagato le tasse, quindi è stato un bene per il paese. È frustrante dover fare un passo indietro, perché il prossimo passo è la tecnologia d’avanguardia. È lì che usiamo la migliore tecnologia delle batterie e i migliori motori elettrici, dove usiamo la stessa tecnologia dei razzi che usano per mettere in orbita i veicoli spaziali“.
Il pilota di Bloodhound Andy Green, recordman di velocità su terra, ha detto: “Abbiamo lanciato Bloodhound proprio quando è scoppiata la crisi bancaria del 2008, e siamo sopravvissuti. Abbiamo fatto il nostro primo shakedown proprio quando le preoccupazioni della Brexit stavano raggiungendo l’apice, e siamo sopravvissuti a questo per fare 628 miglia orarie in Sud Africa. Più recentemente, il Covid ci ha buttato giù di nuovo ma ci rialzeremo e continueremo a combattere“.
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