Alla conclusione della 21a edizione della Conferenza Nazionale sul Mobility Management e la Mobilità Sostenibile è stato presentato il “Quindicesimo rapporto di Euromobility sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane”. Il responso? Tra le 50 più grandi città del nostro Paese, Firenze è al primo posto per la mobilità sostenibile.
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“Un premio che conferma l’importanza del nostro impegno per un sistema di mobilità urbana sostenibile – ha detto il sindaco Dario Nardella – come punto di forza di una città sempre più green. Siamo al lavoro per promuovere la riduzione del traffico privato e dell’inquinamento con misure per rafforzare trasporto pubblico, infrastrutture e servizi, per dare slancio alla ciclabilità, aumentare le aree pedonali, le zone 30, lo sharing e l’intermodalità. Uno sforzo che mette insieme la sostenibilità ambientale con la crescita economica locale e la qualità della vita dei cittadini”. A queste parole, seguono quelle di Stefano Giorgetti, assessore alla Mobilità di Firenze: “Siamo orgogliosi di questo primo posto perché da anni portiamo avanti iniziative e progetti per supportare una mobilità sostenibile che metta al centro la qualità della vita dei cittadini, dell’ambiente e del territorio. Dall’adozione Piano urbano della mobilità sostenibile alla realizzazione della rete tramviaria, al potenziamento della rete di piste ciclabili, fino ai sistemi di infomobilità e ai vari sistemi di sharing: tutte azioni che hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato”.
Come si sono classificate le altre grandi città? Dopo Firenze seguono Milano e Torino, poi Parma e ultima nella top 5 Bologna. Troviamo Roma solo al quindicesimo posto, in fondo alla classifica, quindi le più “insostenibili” Catania, Campobasso e Siracusa. Tra i dati da segnale un’importante crescita delle ciclabili, con Reggio Emilia che ha fatto registrare lo sviluppo maggiore. Il Rapporto, inoltre, premia le innovazioni introdotte dalle città, soprattutto i sempre più diffusi sistemi di sharing o mobilità condivisa, in particolare la quantità di auto, bici, scooter e monopattini a disposizione dei cittadini. Focus sulla sicurezza stradale, su cui è intervenuto anche Romano Prodi: “È un problema tragico. Se vogliamo che i ragazzini imparino ad andare in bicicletta noi dobbiamo veramente lavorare non solo sulle biciclette ma sulle infrastrutture che devono essere capillari e sicure. Creiamo però anche qualche ciclabile simbolica, ad esempio una ciclabile vera che percorra tutto lo Stivale, un’infrastruttura di comunicazione europea. Ma aggiungiamo un’attenzione sull’uso quotidiano delle bici per andare al lavoro, quindi poniamoci il problema di come inserire le vie ciclabili dentro una struttura urbana che già esiste”.
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