ROMA – “Rossi ti attaccava psicologicamente. Il problema era che finché lo faceva lui era una dote, mentre, quando lo attaccavi tu, diventavi automaticamente il personaggio cattivo“. Marco Melandri è stato uno dei piloti intervistati durante il documentario “RiVale”, realizzato da DAZN in occasione del ritiro di Valentino Rossi dalla MotoGp. Il pilota di Ravenna, secondo nel Mondiale 2005 dietro proprio al Dottore, ha raccontato delle difficoltà che trovavano i piloti quando affrontavano il numero 46: “Era difficile correre contro di lui perché per qualsiasi cosa facesse di sbagliato Valentino c’era sempre un motivo buono per giustificarlo. Al contrario, chi lo sfidava o faceva qualcosa fuori dalle righe era sempre attaccato e messo in croce“.
“In quel periodo storico c’era bisogno di una grande rivalità. C’erano due italiani e così hanno fatto in modo che tutto si accendesse in anticipo – ha aggiunto Melandri -. Perciò entrambi siamo stati sfruttati facilmente. Non ho mai digerito il fatto di essere stato messo a confronto con Valentino. È stato un peso, qualcosa che non cercavo perché sono molto diverso da lui”.
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