E’ l’imprevedibilità il leit motiv della prima metà di campionato della Rossa. Tanti, persino gli addetti ai lavori, non riescono ancora bene a capire quali siano i veri valori e i punti di forza di una SF21 misteriosa. La buonissima prestazione di Silverstone e quella in sordina dell’Ungheria hanno ampliato ancora di più questa sensazione, e tutte le certezze sono cadute. Non si sa più cosa aspettarsi di gara in gara dalla Ferrari, come se non esistessero circuiti più o meno favorevoli, ma tutto dipendesse dalle scelte nell’assetto del singolo appuntamento.
Sicuramente le vette più alte raggiunte dalla Ferrari in questi primi 11 GP sono state le due pole position di Charles Leclerc a Montecarlo e a Baku. Due partenze al palo inaspettate, soprattutto la seconda, ma che hanno dato grande fiducia alla casa di Maranello nel cercare di recuperare il gap su Mercedes e Red Bull. Anche in ottica 2022. Charles è stato assoluto protagonista anche a Silverstone con un secondo posto incredibile dopo aver accarezzato il sogno della vittoria fino a una manciata di km dalla fine.
E poi arriviamo alle note dolenti. E non sono poche. Ritornando al Principato di Monaco, si potrebbe iniziare con i problemi che hanno impedito a Leclerc di partire per la gara e conquistare una vittoria quasi certa. Oppure il GP di Francia e di Portogallo, con entrambe le vetture fuori dai punti e con un consumo enorme degli pneumatici. Il che fa capire quanto la SF21 sia sensibile ad ogni minimo cambio di assetto.
C’è tanto da salvare ma anche tanto da migliorare. Questo è il sunto della prima parte di stagione della Ferrari, che si è riportata sì vicino ai primi ma è ancora troppo lontana per una Scuderia che porta quel nome. Quella del 2021 è tutta esperienza da portare al 2022, il vero anno della svolta. E se l’ultima parte di stagione sarà positiva, con un buon affiatamento di tutta la squadra, allora sognare una prossima stagione da protagonisti non costerà davvero nulla. Oltre, magari, a raggiungere una tanto agognata vittoria entro la fine del campionato che manca, ormai, da troppo tempo.
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