Tra i tagli russi alle forniture, le scorte europee in esaurimento e le grandi importazioni di colossi come Cina e India, per la ripresa economica post Covid, il prezzo del metano continua a salire. Tanto da arrivare persino a esasperare il gestore di una stazione di servizio di Papigno, in provincia di Terni: “Ci scusiamo con la clientela ma abbiamo preferito non vendere piuttosto che applicare prezzi inaccettabili“. Questa la chiusura del curioso cartello affisso sulla colonnina del metano.
Il cartello, poi rimosso e sostituito da un più banale “metano chiuso”, si apriva così: “Il gestore e la compagnia petrolifera, per incompatibilità con i prezzi applicati dai fornitori della materia prima, sospendono la vendita di metano per un periodo non definito, altrimenti avrebbero dovuto applicare un prezzo di vendita esorbitante”. L’insolita protesta ha subito trovato terreno fertile nei social, dove la maggior parte delle reazioni sono state positive e hanno simpatizzato con l’iniziativa.
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