C’è del vero, tanto che dal quartier generale Hyundai, all’emittente CNBC, viene confermato come “Siamo al corrente che Apple sta discutendo con una varietà di costruttori d’auto globali, compresa Hyundai Motor.
Hyundai presenta la piattaforma E-GMP per l’elettrico
Non c’è nulla di deciso, essendo la discussione nella fase iniziale”, per poi ritoccare il messaggio in un ancor più prudenziale: “Abbiamo ricevuto richieste di potenziali collaborazioni da diverse aziende, relativamente allo sviluppo di auto elettriche a guida autonoma, ma non è stata presa alcuna decisione, essendo le stesse in una fase iniziale”.
In uno scenario globale dell’auto segnato dalle grandi fusioni, dalle ampie collaborazioni tecniche e forniture di tecnologia, necessarie per la sopravvivenza in un quadro di mercato nel quale l’elettrificazione rappresenta un costo enorme per i costruttori – da sostenere anche con tagli, in virtù dei minori margini -, è fondamentale poter condividere competenze, tanto più quando si parla di big estranei al mondo dell’automobile qual è Apple.
Dyson non è certo Apple, eppure ha misurato direttamente cosa volesse dire pensare di poter progettare, sviluppare e produrre un’auto elettrica. Il marchio degli aspirapolvere a turbina ha riposto in fretta nel cassetto ogni progetto di auto elettrica.
L’azienda di Cupertino da molti anni ormai è al centro delle cronache per la possibilità di un ingresso nel settore auto con un proprio veicolo. Del celebre progetto Titan si ha memoria dal 2014, in un interesse tra Apple e il mondo automotive passato per fasi alterne: ora l’idea di un’auto fatta interamente da sé, ora quella di concentrarsi esclusivamente sulla realizzazione di un’architettura per la guida autonoma.
I commenti più recenti degli analisti indicano la possibilità che Apple arrivi sul mercato dell’auto con un proprio prodotto ancora relativamente distante, non prima di 5 anni.
Le discussioni con case automobilistiche hanno perfettamente senso in un’ottica di sinergie tecnologiche. Condividere competenze, che sia uno skateboard – l’ossatura modulare delle auto elettriche moderne – o la ricerca sulle batterie, l’innovazione nella composizione delle celle e la produzione degli accumulatori. Che si tratti dell’elettronica e dei chip necessari, la potenza di calcolo, a una vera guida autonoma con l’imprescindibile utilizzo del Lidar.
Idee di collaborazione e integrazione tecnologica, tra Apple e un costruttore auto, avrebbero una piena logica. Un’opportunità industriale anche, per contrapporsi a Tesla – Musk ha rivelato nelle scorse settimane l’offerta di vendita in passato proprio ad Apple, rifiutata – e farlo interpretando concetti Apple distintivi nel campo dell’elettronica di consumo in chiave automobilistica: design, esperienza d’uso intuitiva e sicurezza.
In più, il peso del brand a creare l’esclusività, dritti nel mondo “premium” delle quattro ruote.
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