L’Italia e lo spettacolo vanno a braccetto. Il round imolese ci ha regalato un fine settimana intenso, ricco di momenti da lasciarci a bocca aperta e tanta azione, con un GP che ha mescolato ancor di più le carte in un centro gruppo che però resta nelle mani della McLaren.
Nella classifica che assegna punti ad esclusione di Mercedes, Red Bull e Ferrari, il team di Zak Brown e Andreas Seidl comanda a punteggio pieno dopo i primi due appuntamenti.
Su un tracciato che premia particolarmente il feeling tra pilota e macchine, si sono osservate differenze nelle varie coppie di piloti, soprattutto in quelle che hanno visto un cambio di line up ad inizio campionato.
È proprio il caso della scuderia di Woking che ha visto Daniel Ricciardo affrontare qualche fatica in più rispetto al compagno. Per l’australiano, sia sul giro secco, sia sulla costanza in gara, ha peccato la mancanza di un feeling perfetto con una vettura sua da poco tempo. In qualifica però è stato premiato dalla cancellazione del tempo di Lando Norris che è così scattato alle sue spalle. L’inglese ha eguagliato il suo miglior risultato nel Circus, conquistando un podio guadagnato con merito, dopo un fine settimana ad altissimi livelli. Un risultato costruito sin dal venerdì, quando ha cominciato a sfruttare al massimo le potenzialità di una monoposto che in questo fine settimana si è dimostrata decisamente più competitiva rispetto alla concorrenza. La McLaren ad Imola si è dimostrata infatti una macchina completa, veloce ed efficiente sul dritto, ma anche ben agile fra le diverse pieghe del circuito del Santerno.
Dopo un inizio di weekend in cui l’asticella era stata alzata non poco, sembrava che l’AlphaTauri potesse essere la candidata numero uno per insidiare le posizioni più prestigiose di centro griglia. Nelle libere infatti erano emerse delle prestazioni che lasciavano presagire un riscatto rispetto al risultato del Bahrain, sul tracciato di casa. In occasione della qualifica è arrivato poi il primo colpo basso del fine settimana, con Yuki Tsunoda che nel corso del suo primo giro lanciato ha perso la sua macchina alla variante alta, picchiando in seguito contro le barriere. Per il giapponese, un’altra sbavatura dopo la ripartenza da safety car, lo ha riportato in fondo al gruppo. Per lui si potrebbe fare un discorso molto simile a quello di Ricciardo in merito al feeling con la nuova macchina, ma dai riscontri meno incoraggianti. Se Pierre Gasly invece al sabato aveva sfoggiato un ottimo giro veloce, sfiorando il piazzamento di Leclerc per soli cinque centesimi, in gara è stato penalizzato dalla scelta della gomma wet. Comprensibile nello scenario iniziale, penalizzante poi la decisione di uno stint troppo prolungato. Buono però il suo risultato finale, a poco più di un secondo dalla McLaren di Ricciardo.
Anche in casa Alpine il discorso relativo all’adattamento fra pilota e macchina si è fatto sentire, anche se resta una scuderia ancora da decifrare dopo un fine settimana di alti e bassi. Se in Bahrain Feranando Alonso aveva sorpreso nonostante lo sfortunato epilogo finale, in terra Emiliana è stato Esteban Ocon ad avere la meglio. Già dalla qualifica il francese si era espresso positivamente riuscendo a qualificarsi per il Q3 a discapito di un Alonso ultimo in Q2. Le circostanze della gara hanno però favorito la rimonta dello spagnolo, che aiutato dalla penalità di Kimi Raikkonen è entrato nella top 10 del GP. Seppur si tratti di un buon risultato di squadra, bisogna considerare che in condizioni normali, il team francese avrebbe sofferto nel confronto con i diretti competitors, come avevano lasciato trasparire le sessioni del venerdì.
Le acque in cui naviga l’Aston Martin sono tutt’altro che calme, perché se come era accaduto in Bahrain, Lance Stroll ha portato un risultato che potrebbe fare morale, resta la consapevolezza di un livello di performance che lascia molti dubbi. Le ambizioni che erano state messe in luce in sede di presentazione sembrano raffigurare tutt’altro scenario rispetto a quello attuale. Anche ad Imola il team di Mr. Stroll ha faticato, con una monoposto che ha dimostrato di aver sofferto i cambi regolamentari che hanno reso quella che lo scorso anno era una monoposto molto ambita, una macchina non così semplice da guidare. Ciò è dimostrato anche dall’instabilità sul posteriore che in questo weekend ha dato parecchio filo da torcere a Sebastian Vettel.
Per l’Alfa Romeo Racing un fine settimana dall’esito finale che porta con sé una dose di amarezza dovuta ad un risultato che non racconta la verità su quello che è stato il loro GP. Il team Italo-Svizzero infatti, sul circuito imolese ha evidenziato un miglioramento consistente, che poteva essere coronato persino con un piazzamento doppio fra i primi dieci. Una gara solida che aveva portato parecchio avanti le due monoposto dopo un sabato non facile. Una penalità severa di 30 secondi commisurata a Kimi Raikkonen per un rientro in pista, lo ha privato della nona posizione. Un handicap dal tempo simile ha penalizzato Antonio Giovinazzi, dopo che è stato costretto a rientrare in pit lane per rimuovere una pellicola delle visiere che era finita nella presa del freno posteriore.
Seppur l’esito finale parli di un doppio DNF per la Williams, dobbiamo fare una menzione particolare per la scuderia inglese che ha dimostrato una buona crescita. Già dal venerdì era emersa una buona competitività, sottolineata dalla doppia qualificazione per il Q2 al sabato. Prima dell’incidente con Valtteri Bottas, George Russell era in corsa per chiudere la gara a punti.
Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/UogFSBUhgRE/f1-una-mclaren-solida-e-veloce-guida-il-midfield-ad-imola.php
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