ROMA – Tra i piloti esordienti nell’ultima stagione di F1 c’era anche Mick Schumacher, figlio del leggendario Michael. Un peso sulle spalle non indifferente con il quale il 22enne ha dovuto fare i conti e con cui dovrà convivere, con ogni probabilità, anche in futuro. Il pilota di riserva della Ferrari ha condiviso le sue sensazioni ai microfoni di Frankfurter Allgemeine Zeitung: “Solitamente non amo confrontarmi con gli altri, ma con mio padre è diverso. Ho massimo rispetto per ciò che ha conquistato perché nessuno gli ha regalato nulla. Ha dovuto lavorare duramente per ottenere vittorie e Mondiali“.
Il commento di Mick sul documentario sul papà
“E’ davvero bello, ma allo stesso tempo molto difficile da guardare per me“. Così Mick ha definito il documentario Netflix sul papà, aggiungendo: “L’obiettivo era mostrare il lato umano di mio padre, oltre ai successi. Scatena in me tante emozioni“. Nonostante i successi in Formula 3 e Formula 2, Mick Shumacher è ancora spesso criticato, proprio perché, in quanto figlio d’arte, non a livello del papà. Una situazione già vissuta in passato da Jacques Villeneuve, il quale rispose con un’impresa non riuscita al padre, ovvero vincere il Mondiale. Difficilmente accadrà lo stesso con Mick, che però corre nel segno della figura paterna: “Mi hanno detto che siamo parecchio simili“.
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