Quanto andato in scena in Arabia Saudita ha superato i limiti della sfida sportiva per lasciare spazio ad una vera e propria guerra, senza esclusione di colpi!
Era da tempo che aspettavamo una nuova sfida mondiale tra due piloti di due team diversi e il 2021 ci ha “regalato” uno dei campionati più belli e con due campionissimi del calibro di Lewis Hamilton e Max Verstappen a contendersi la corona iridata. La sfida però si è ben presto trasformata in battaglia e poi ultimamente in una guerra, senza più esclusione di colpi.
Analoghi duelli del passato non sono stati da meno: ricordate sicuramente cosa accadde tra Ayrton Senna (McLaren) e Alain Prost (Ferrari) nel 1990, tra Michael Schumacher (Benetton) e Damon Hill (Williams) nel 1994 e tra lo stesso Schumacher (Ferrari) e Jacques Villeneuve (Williams) nel 1997.
Nel corso di tutto l’anno, se ci pensate bene, quando i due cristallini fuoriclasse hanno avuto dei contatti ravvicinati in pista, abbiamo assistito a manovre che resteranno per sempre nella storia della Formula 1, nel bene e nel male: dal primo screzio in Bahrain, al contatto alla prima curva a Imola sul bagnato, dagli incidenti tra i due a Silverstone e Monza agli eccessivi corpo a corpo in Brasile e Arabia Saudita!
La giungla del mondiale 2021 è servita e le portate non sono tanto diverse da quanto visto in passato in uno sport dove, quel che conta, è vincere per scrivere il proprio nome sugli annali della Formula 1. Quando si chiude un campionato mondiale vanno in archivio tutti i se e tutti i ma e il nome stampato accanto al Titolo Mondiale Piloti F1 2021 sarà l’unica cosa che alla fine conta.
Possiamo ancora discutere del mondiale perso da Prost, Hill o da qualche altro pilota che nella lunga storia di questo sport avrebbe (forse) meritato più di chi poi si è laureato campione in quell’anno. Ma il tempo passa e ciò che resta, oltre ai ricordi bellissimi delle battaglie in pista, sono i nomi dei Campioni del Mondo: qui la medaglia d’argento conta zero e i secondi sono solo i primi perdenti!
Entrando nello specifico di ciò che abbiamo visto a Jeddah, nè Verstappen né Hamilton sono esenti da colpe. L’olandese ha usato le “maniere forti” consapevole del fatto che un contatto tra i due, se “fatto bene”, avrebbe solo portato un beneficio alla sua causa. Ci ha provato almeno in tre occasioni ma il buco della sua ciambella non è proprio riuscito: due sorpassi sul rivale che avrebbero potuto provocare uno strike e il farsi poi tamponare sono manovre che avremmo preferito non vedere ma che fanno parte del repertorio di Max! Per contro Hamilton non è stato da meno anche se ieri è risultato abilissimo ad evitare contatti rovinosi che avrebbero compromesso gara e titolo.
Si arriva così ad Abu Dhabi, teatro dell’ultima battaglia della guerra mondiale, con i due rivali a pari punti. Verstappen però ha ancora la carta “kamikaze” da poter giocare: in caso infatti di zero punti per lui e il rivale, il titolo andrebbe all’olandese. Qualora invece non ci sia una collisione programmata, il pilota olandese della Red Bull dovrà chiudere l’ultima gara davanti a Hamilton. Cosa però che non gli è riuscita nelle ultime tre gare!
Fonte: https://www.circusf1.com/2021/12/f1-la-sfida-mondiale-rischia-un-epilogo-senza-esclusione-di-colpi.php
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