L’ultimo weekend del 2021 strutturato con il nuovo format della qualifica sprint, ha avuto diversi risvolti dal punto di vista dei team. C’è chi ha potuto approfittare della doppia gara per sistemare ciò che non era andato per il verso giusto al venerdì o al sabato, ma anche chi ha dovuto affrontare non poche difficoltà di interpretazione. È il caso dei ragazzi di casa McLaren, che hanno vissuto una tre giorni in cui, fra incertezze e problemi, non sono riusciti a mettere assieme i tasselli del puzzle.
Infatti si tratta di uno dei weekend più complicati della stagione per il team di Zak Brown. A rendere ancor più amaro il viaggio verso il Qatar, prossima tappa, i pensieri legati alla lotta per il terzo posto nei costruttori. Al termine della tappa brasiliana, la Ferrari ha nutrito il bottino di punti di distacco, dopo che una settimana fa in Messico aveva compiuto il sorpasso. Se la qualifica del venerdì aveva mascherato le fatiche, pur sempre dietro alla Ferrari, ma comunque monopolizzando la quarta fila, non si può dire lo stesso della domenica. Infatti in regime di GP, la McLaren ha accusato il colpo in termini di ritmo gara, fatiche che invece in qualche modo aveva arginato nei 24 giri del sabato.
La sesta casella in griglia afferrata da Lando Norris aveva lanciato segnali incoraggianti in vista della gara, guardando anche alle difficoltà che erano sorte a Charles Leclerc. Invece alla domenica la situazione si è rovesciata sin da subito, con il contatto da parte del pilota inglese con la Ferrari di Carlos Sainz. Si è così ritrovato a dover risalire il gruppo, dopo il pit stop del primo giro. Le speranze per un piazzamento migliore erano riposte quindi in Daniel Ricciardo, che dopo uno start difficile al sabato, aveva provato a rifarsi 24 ore dopo. Se non fosse per un calo di potenza che ha costretto il pilota australiano a terminare ai box la sua corsa. In ogni caso, durante il fine settimana il passo del team color papaya raramente è stato all’altezza di quello del Cavallino.
Il team arrivava in Brasile consapevole di trovarsi su un tracciato non così addicente ai propri punti di forza. A ciò si è aggiunto il fatto di correre in un fine settimana dal format che non permette molti aggiustamenti in termini di set up, visto il parco chiuso al termine della sola prima ora in pista. Il connubio di questi due fattori potrebbero spiegare la mancanza di brillantezza a livello di performance. Quel che è certo però, che la McLaren sta attraversando un periodo tutt’altro che semplice, soprattutto se rapportato con quello del Cavallino Rampante. Non troppo lontano in termini di tempo, dall’exploit di Monza, i punti hanno cominciato scarseggiare. Il confronto con la Ferrari a partire dal GP di Turchia è spietato. Nelle ultime quattro gare, il team inglese ha conquistato 22 punti; meno di un terzo di quelli ottenuti dalla scuderia di Maranello, che ne ha portati a casa 70.
È stato un fine settimana up and down per l’AlphaTauri, che nel corso della tre giorni di Interlagos ha vissuto sensazioni contrastanti. Ancora una volta i meriti vanno alla certezza che porta il nome di Pierre Gasly. Il francese ha permesso alla sua AT02 di esprimere il miglior rendimento sul giro secco, in occasione della qualifica del venerdì. L’adattamento al tracciato al tracciato è arrivato velocemente, sin dai primi chilometri in pista, confermandolo con la seconda fila strappata per la gara del sabato. In occasione di quest’ultima però, sono sorti diversi dubbi per il proseguo del weekend, a causa di alcune incertezze che non lasciavano ben sperare per il GP vero e proprio. In gara invece, non senza battaglie in pista, l’AlphaTauri numero 10 è riuscita a chiudere davanti ad entrambe le Alpine, procedendo così appaiate in classifica.
Il team transalpino deve alle due gare i meriti di un weekend dal riscontro finale da considerare positivo. L’Alpine ha sofferto ancora una volta in termini di performance sul giro singolo. Le due gare hanno permesso all’equipe di poter dire la propria, grazie ad una migliore competitività sul fronte del ritmo nella lunga distanza. Il doppio piazzamento in top ten è incoraggiante anche guardando alla prossima tappa. Quello del Qatar è un round completamente nuovo e risulta complicato prevedere cosa si potrà riuscire ad esprimere; arrivare dopo una gara dai segnali positivi può essere una buona base di partenza. Attenzione però, perché il ruota a ruota con i rivali di Faenza non permette grossi margini di errore.
Chi di buono ha raccolto nulla o quasi è l’Aston Martin, che nella mezz’ora della gara di qualifica, ha visto gli unici elementi da salvare del weekend. Sebastian Vettel infatti era riuscito a mettere alle proprie spalle una McLaren ed un’Alpine grazie al suo ottimo scatto al via, squadre che il giorno dopo però hanno avuto la meglio. Il tedesco ha spiegato come la virtual safety car lo abbia penalizzato e come, pur essendo riuscito a ricucire su Norris nel finale, il suo passo non era sufficiente per poter affondare l’attacco. Il ritiro di Lance Stroll, innescato dalla mossa troppo ottimista di Tsunoda, non ha fatto altro che negativizzare il bilancio conclusivo del fine settimana per la squadra inglese.
Nel giorno dell’ufficialità del saluto ad Antonio Giovinazzi, non possiamo che confermare come anche in Brasile, la sua squadra non abbia remato a favore della disputa di una gara lineare. Dopo una buona prima parte di gara, in entrambe le occasioni dei pit stop, è tornato in pista segregato alle spalle della Williams di George Russell. Non avendo un passo decisamente superiore alla vettura britannica, ha così perso l’opportunità di potersi giocare un risultato più proficuo.
Nella classifica ufficiale, Alpine e AlphaTauri procedono appaiati dopo che ad Interlagos hanno ottenuto lo stesso numero di punti. Nel mondiale che invece esclude Mercedes, Red Bull e Ferrari, è l’Alpine che questo weekend ha prevalso sul team Faentino, che però ha potuto contare sul massimo bottino conquistato da Pierre Gasly.
Fonte: https://www.circusf1.com/2021/11/f1-il-weekend-di-interlagos-ha-messo-in-difficolta-la-mclaren.php
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