“Io sono un istrione, ma la teatralità scorre dentro di me, quattro tavole in croce e qualche spettatore, chi sono lo vedrai, lo vedrai”. Così recita una vecchia canzone dell’indimenticato Charles Aznavour. Si parla di teatro, di palcoscenici, di pubblico e di grandi attori; si tratta di ciò che intrattiene e attrae come una calamita. Sembra parlare proprio di Lewis Hamilton. In particolar modo, del suo “show” ad Interlagos, andato in scena lo scorso week end.
Una foto, caricata sui social, che lo ritrae idealmente a fianco del suo idolo Ayrton Senna, nel solito ricordo dell’inglese al tricampeão paulista prima dell’appuntamento brasiliano. Perché soprattutto a San Paolo, se sei fan di Ayrton ti sei guadagnato automaticamente la stima della gente. E’ così, e Lewis lo sa. Pur essendo totalmente sincero quando parla di lui. Sembrava ci fosse Senna in pista per i tifosi verdeoro: lo hanno dimostrato venerdì per la pole position, poi revocatagli, sabato per la sprint qualifying e domenica in gara. Hamilton trascinatore assoluto di folle.
Sul versante tecnico, gli aggettivi per il weekend del 7 volte campione del mondo si sono già sprecati e sarebbe superfluo ripetersi. Inutile rimarcare ciò che è sotto gli occhi di tutti. Al netto di una macchina che, ad Interlagos, si è comportata egregiamente. Ma lui ci mette sempre quel qualcosa in più. E’ la scintilla che solo in pochi possono vantarsi di avere. Max Verstappen non ha potuto nulla. Già la rimonta di Lewis fino al quinto posto di sabato lo aveva fatto temere. Poi domenica, quando si sono trovati a stretto contatto, ecco che le certezze del terribile Max sono state minate.
Una bastonata di esperienza, di mestiere, di enorme peso psicologico. L’olandese si è preso tante prime pagine quest’anno, ma quella che ha suscitato più clamore l’ha dovuta lasciare al suo acerrimo rivale. Arriverà la copertina di fine anno con la coppa del mondo tra le mani? Se prima del Brasile tutti la davano quasi per scontata, ora sorgono degli importanti dubbi. Innanzitutto le piste: Interlagos sembrava volgere a favore della Red Bull ma così non è stato e le doti velocistiche della Mercedes fanno riflettere sul fatto che anche Doha e Jeddah possano terminare con lo stesso epilogo.
Poi la più grande incognita: Verstappen ora dovrà dimostrare psicologicamente di meritarsi il mondiale. A 23 anni. Cancellando dalla mente il sorpasso subito da un pilota che ha vinto tutto in carriera, partito dalla decima posizione. Con tutto il calore del pubblico brasiliano a favore e che si presenta sul podio sventolando la bandiera verdeoro. Come Senna nel ’91. Un’immagine suggestiva che ha un sapore simile ad un’impresa da far entrare di diritto nel libro delle leggende. No, non sarà facile caro Max, ora hai tutto da perdere. Ma se riuscirai a fare tuo questo mondiale, beh, tanto di cappello, perché avrai sconfitto uno fuori dal comune. Avrai battuto Lewis Hamilton. Un istrione.
Fonte: https://www.circusf1.com/2021/11/f1-hamilton-fa-listrione-ora-il-mondiale-puo-davvero-girare-in-suo-favore.php
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