Il doppio appuntamento in Austria per l’Alfa Romeo non verrà ricordato per chissà quali risultati ottenuti. Se nel primo Gp, quello di Stiria, i due alfieri erano arrivati ai margini della zona punti, nel Gran Premio d’Austria invece le cose sono andate peggio. O almeno, a leggere la classifica. Quattordicesimo Antonio Giovinazzi, sedicesimo Kimi Raikkonen. Entrambi vittime di incidenti che hanno compromesso le possibilità di ottenere un buon risultato. Il primo (ancora una volta) incolpevole vittima del destino, che questa volta gli ha parato davanti la macchina di Esteban Ocon. Il secondo, invece, protagonista in prima persona del contatto con Sebastian Vettel all’ultimo giro, che lo ha fatto precipitare in fondo alla classifica, con tanto di penalità. Una domenica difficile, dunque, ma che di certo non toglie nulla all’ottimo lavoro svolto sin qui dal Team.
Sì, perché rispetto alla scorsa stagione, le cose sono cambiate in maniera esponenziale. Lo scorso anno la monoposto non poteva neanche pensare di lottare per la top-10, complice una vettura incapace di stare al passo con le altre, oltre a un motore Ferrari nettamente inferiore al resto del lotto. Quest’anno, invece, il lavoro fatto a Hinwil ha dato i suoi frutti: la C41 si adatta bene a circuiti in cui non è richiesta un’efficienza aerodinamica elevata, riuscendo a far lavorare molto bene le gomme, così da permettere anche l’utilizzo di un assetto più scarico per acquisire maggior velocità sui rettilinei. E non a caso, quasi ogni domenica sono proprio i due piloti del Biscione che fanno registrare le velocità di punta più elevate. Tuttavia, le cose cambiano quando si affrontano piste in cui la velocità medio-alta in curva la fa da padrone (stile Le Castellet): lì l’Alfa ancora soffre molto, a causa di un surriscaldamento eccessivo delle coperture che le porta a degradare in tempi brevi, complice il carico di lavoro importante che esse devono sostenere nei curvoni ad alta velocità. Un po’ come succede con la Ferrari. Un campanello d’allarme che, necessariamente, dovrà essere risolto in vista della prossima stagione.
Le risposte migliori per la scuderia italo-svizzera, comunque, sono arrivate dalla coppia di piloti. Tra le poche a confermare per intero il duo rispetto alla stagione precedente, l’Alfa alla fine è stata ripagata dalla scelta di puntare ancora su Iceman e su Giovi. Il primo perché anche a ben oltre 40 anni, riesce ancora a dare spettacolo, tirando fuori quel qualcosa in più in gara che solo i fuoriclasse possiedono. E nel suo caso, ciò riguarda la gestione gomme, aspetto in cui è, probabilmente, il migliore in griglia. Certo, in qualifica ormai prende costantemente la paga dal nostro portacolori, ma d’altronde, Kimi non è mai stato un fulmine di guerra sul giro secco. Giovi, invece, perché sta proseguendo quel percorso di crescita iniziato lo scorso anno, che l’ha portato ormai ad assumere i gradi di prima guida all’interno del box. Cosa assolutamente impensabile, anche solo fino a un anno fa. E invece a suon di prestazioni ottime, il pugliese ha fatto vedere a tutti di che pasta è fatto. Tuttavia, resta sempre quella chimera che non sembra poter essere scalfita: la sfortuna. Ad ogni Gran Premio, almeno uno dei due deve fare i conti con qualche imprevisto che ne compromette l’andamento: incidenti, errori ai box, penalità. Tutti fattori che, alla lunga, stanno costando anche dei punti nella classifica. E che si ripetono già da un paio di stagioni ormai. Una consuetudine che, si spera, il nuovo anno, con tutti i nuovi regolamenti che entreranno in vigore, si possa portare via. Per dare all’Alfa, a Giovi e a Kimi quel che gli spetta.
Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/FpdXrWY1ML0/f1-alfa-romeo-il-caotico-doppio-week-end-austriaco-non-cancella-un-inizio-di-stagione-promettente.php
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