Quello che potremmo definire come il caos di Jeddah, ha sparpagliato le carte a centro gruppo. Gli eventi che si sono susseguiti dalla prima bandiera rossa hanno influenzato, talvolta non poco, la gara di numerosi piloti. Si volava in Arabia Saudita nella prospettiva di diversi verdetti ancora aperti. A valle del weekend possiamo dire come il quadro della situazione ad una sola bandiera a scacchi dalla conclusione del mondiale, abbia assunto profili più definiti.
È il caso della lotta al quinto posto in classifica costruttori che, ad eccezione di clamorosi colpi di scena, è stato blindato dai ragazzi di casa Alpine. Dopo il podio di Fernando Alonso in Qatar, il team transalpino ha sfiorato il medesimo risultato con Esteban Ocon, beffato negli ultimi metri da Valtteri Bottas. Il francese ha avuto un fine settimana dal percorso che lasciava presagire un risultato consistente. Già al sabato aveva chiuso la sua giornata con un posto in Q3 che, con il senno di poi, gli ha permesso di approfittare al meglio delle vicissitudini della pazza gara. Infatti, alla sosta non effettuata prima che venisse esposta la bandiera rossa, si è aggiunto il valzer delle offerte messo in piedi da Michael Masi e dalla sua crew, che lo hanno portato a partire dalla pole nella terza partenza.
Ocon ha poi gestito con grande solidità la terza posizione fino a che la velocità di punta della Mercedes non lo ha costretto alla resa. In termini di disappunto però, Alonso ha da recriminare in misura maggiore, dopo un fine settimana di tutt’altra faccia rispetto a quello Qatariota. Dopo una qualifica deludente, che l’ha visto assente dal Q3, ha compiuto la mossa opposta al compagno, fermandosi poco prima della bandiera rossa, risultandone penalizzato. Ad Abu Dhabi dovrà prestare particolarmente attenzione ad Ocon che, se dovesse chiudere con 5 punti in più, lo scavalcherebbe in classifica.
Le tanto discusse vicissitudini si sono rivelate un jolly importante anche per Daniel Ricciardo, che ha potuto ribaltare il suo weekend. Gli esordi avevano portato diverse incertezze, relegando la McLaren più indietro del previsto. L’Australiano era rimasto escluso dall’ultima fase della qualifica per cinque centesimi, a discapito di un Lando Norris che aveva salvato il sabato con la quarta fila in qualifica, a sandwich fra le AlphaTauri. Le neutralizzazioni hanno fatto crollare le possibilità di un ottimo risultato; dopo la seconda bandiera rossa era ultimo. Ricciardo invece si è tenuto lontano dai guai nelle fasi di restart, una cosa non da poco, osservando le scintille che si sono accese nelle prime file dopo le ripartenze.
Nel corso della gara però, non è riuscito a mantenere un ritmo tale da tener testa all’Alpine di Ocon, soprattutto nel finale, quando si è intensificato il consumo delle gomme medie montate al tredicesimo giro. La McLaren torna così a punti con entrambe le macchine, non accadeva da Austin. Il periodo più arido della stagione, coinciso con la riscossa Ferrari (quantomeno in ottica terzo posto), che a Jeddah ha messo in cassaforte il podio nei costruttori.
Nonostante la crescita della seconda parte di stagione sia evidente, l’AlphaTauri ha subito sulla sua pelle, quello che in gergo sportivo si chiama sprint finale. La corsa al quinto posto, agguatato ad Interlagos, è divenuto nelle ultime gare un affare della sola Alpine. Questo quadro riassume anche quello che è stato il fine settimana di Jeddah. I segnali positivi hanno continuato ad entrare nel box faentino sessione dopo sessione, ma nel momento decisivo, hanno potuto soltanto stare a guardare quello che combinavano i diretti avversari. Le certezze maggiori sono da relegare sul fronte del giro secco, la chiave che ha permesso di scattare al via con entrambi i piloti in top ten. All’altra certezza, che prende il nome di Pierre Gasly, si è affiancato uno Yuki Tsunoda poco incisivo in gara. Il giapponese, pur senza la sosta, è arretrato dopo le prime fasi. Ha poi colpito la vettura di Sebastian Vettel nel tentativo di sorpasso sul tedesco, una mossa che oltre ad aver danneggiato la monoposto, gli è costata una penalità di cinque secondi.
Per l’Aston Martin è stato un weekend in cui c’è poco da salvare. La qualifica piuttosto deludente ha fatto crollare le quotazioni di una possibile rimonta in gara. L’esclusione in Q1 con entrambe le macchine è stata il fattore decisivo, che neppure il caos della gara ha potuto risanare. Se Lance Stroll la zona punti l’ha potuta annusare, grazie all’undicesimo posto, seppur a sedici secondi da Norris, non si può dire lo stesso per Sebastian Vettel. A frenare infatti la sua risalita, i contatti con Tsunoda e Raikkonen hanno portato al danneggiamento della sua AMR21, costringendolo al ritiro. Come lui stesso ha affermato, il disappunto è tanto, soprattutto considerando che la prima parte di gara era andata nella sua direzione.
Non si può infine non menzionare lo straordinario fine settimana di cui si è reso protagonista Antonio Giovinazzi. Sin dai primi giri del venerdì aveva dato ottime impressioni, confermando anche l’ottimo feeling con i cittadini. Al Sabato ha proseguito con la qualificazione in Q3, ottenuta peraltro con la miglior mescola quotata per il via del GP. La ciliegina sulla torta l’ha messa in gara, mostrando tutto il suo spirito combattivo e mantenendo i nervi saldi, ogni qualvolta si è trovato a combattere per una posizione. “Quando sai che tutto dipende da te… È in questi momenti che mi esalto…”. Ha riassunto così la sua gara, nel post pubblicato su Instagram.
Fonte: https://www.circusf1.com/2021/12/f1-a-jeddah-alpine-batte-un-altro-colpo-e-tornano-i-doppi-punti-per-mclaren.php
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