La tradizione azera non si smentisce mai. Infatti dopo una lunga prima parte di gara in cui gli avvicendamenti, soprattutto a centro gruppo, sono stati ben pochi, è bastata una scintilla per scatenare lo spettacolo. Senza dimenticare però quali erano stati i verdetti fino a quel momento, possiamo realizzare un quadro completo del weekend di Baku fra le fila del midfield.
Nel mondiale che esclude la rossa e le due scuderie contendenti al titolo iridato, continua la risalita dell’Aston Martin e dell’AlphaTauri.
Se dopo la tappa monegasca avevamo parlato di una Aston Martin cosciente di un risultato molto buono ma al tempo stesso frutto di un tracciato molto singolare, il tracciato azero regala qualche certezza in più e mette ancor più carne al fuoco in vista del Paul Ricard. L’autore di un fine settimana da incorniciare è Sebastian Vettel che ha regalato uno storico podio all’Aston Martin. In gara ha recuperato di gran lunga ciò che gli aveva tolto la qualifica. I 29 millesimi che lo avevamo tenuto fuori dal Q3 sono stati quasi come una motivazione in più che gli ha dato un extra boost in gara. La grinta manifestata in un team radio al sabato è stata espressa la domenica sotto forma di un passo incredibilmente costante e sostenuto sin dai primi giri di gara. Il quattro volte iridato non è stato poi esente dall’azione in pista che ha confermato le sue doti da mattatore sui tracciati cittadini. La conferma dell’ottimo passo della scuderia inglese è arrivata anche dal compagno Lance Stroll, quantomeno fino al pauroso cedimento e al conseguente botto. Anche il canadese infatti, su una strategia che lo vedeva partire dal fondo con gomma hard, ha mostrato i muscoli incalzando un ritmo sostenuto. Gli aggiornamenti portati in pista nelle ultime gare sembrano funzionare; la doppia tappa fra i muri e le strade potrebbe significare quindi il capitolo della svolta, dopo un inizio di stagione nell’ombra.
Nella prima fase di stagione abbiamo visto un’AlphaTauri che doveva mettere a punto la seconda parte di weekend. Il fine settimana di Baku conferma come il team faentino abbia intrapreso la strada giusta. Ormai infatti non è più una novità vedere la monoposto ai piani alti della classifica dopo le prime sessioni in pista. Le incognite arrivavano però proprio nel momento in cui la performance era necessaria per fare risultato. A Baku le prime conferme sono arrivate al sabato con la doppia qualificazione in Q3 che ha fatto passare in secondo piano persino l’errore di Tsunoda che ha chiuso in anticipo la qualifica. La condotta di gara del giapponese ha poi placato le voci non così buone in seguito al fine settimana di Montecarlo. Per il giovane Yuki resta il rammarico per aver perso due positizioni nella gara super sprint dei due giri conclusivi. La copertina però va a Pierre Gasly che ha regalato alla scuderia Faentina il terzo podio in poco più di un anno e mezzo dopo quello in Brasile e la storica vittoria a Monza. Il francese ha avuto ritmi stellari sin dalla qualifica, eguagliando il suo miglior piazzamento, con la quarta casella in griglia. Sorprendente poi in gara grazie al passo sempre sostenuto e alla cattiveria agonistica che lo ha portato a non arrendersi di fronte all’arrembanza di Leclerc nel finale. La spinta in più è arrivata anche grazie agli aggiornamenti portati da Honda in Azerbaijan e sperimentati per primi proprio dallo Junior Team di Red bull. L’ultima chiave di volta è quella della costanza, decisiva per far diventare la squadra una certezza.
Se il podio di Monaco aveva dato una svolta a quello che sarebbe potuto essere un fine settimana su un tracciato che non si adattava alla McLaren, le premesse alla vigilia di Baku erano differenti. Infatti il circuito cittadino che si affaccia sul Mar Caspio non è stato interpretato al meglio da una monoposto che tecnicamente si sarebbe potuta ben comportare. Effettivamente le performance non sono state così negative, ma la potenza e l’efficienza mostrata in altre occasioni lasciava presagire qualcosa in più. Chiaramente si tratta di dettagli, visto che ad esclusione di Ferrari, le classifiche la vedono prevalere nettamente sul resto del gruppo. Proprio la Rossa, seppur con qualche acciacco in gara, ha avuto un ritmo migliore. Il passo di AlphaTauri e Aston Martin decisamente superiore, lascia però qualche cosa da rivedere in vista del proseguo della stagione, quando sarà importante non farsi sottrarre punti da altre squadre.
Baku è stata terra di conquista dei veterani del Circus (Hamilton escluso). Infatti un altro pilota a fare il colpaccio in terra azera è stato Fernando Alonso. Dopo una prima parte di gara che lo vedeva in lotta con la McLaren per chiudere in top 10, la magia è arrivata proprio nella gara che abbiamo battezzato come super sprint. Dopo la ripartenza infatti, lo spagnolo ha guadagnato ben 3 posizioni nell’arco di un solo settore. Divorandosi prima Ricciardo, per poi proseguire con Tsunoda e Sainz, grazie a mosse di grande destrezza. Sfortunato Ocon che invece in questa mischia non ci è potuto essere, per via di una noia tecnica dovuta ad una perdita di pressione nella prima parte di gara. Alonso ha quindi salvato un fine settimana che, viste le prestazioni dei due diretti competitors, poteva significare per l’Alpine un rallentamento significativo. Inoltre le prospettive in vista della tappa di casa del team sembrano buone, potrebbe infatti debuttare qualche sviluppo tecnico.
Non è stato da meno Kimi Raikkonen, così come l’Alfa Romeo Racing, che ha portato una monoposto ancora una volta nella top 10, grazie al pilota finlandese. I segnali sono quindi incoraggianti e confermano nuovamente la crescita della squadra. Resta il rammarico per la posizione sfumata da Antonio Giovinazzi, che avrà qualcosa da rimproverarsi. Il botto del sabato che non gli ha permesso nemmeno di chiudere un giro in qualifica, lo ha relegato a partire dai bassi fondi della griglia. Considerando il buon potenziale, una posizione più avanzata in partenza avrebbe forse potuto regalargli qualcosa in più alla bandiera a scacchi.
Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/YTGmvD45ilo/f1-a-baku-aston-martin-e-alphatauri-si-prendono-il-midfield.php
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